Nei giorni 15,16 e 17 giugno scorsi si è svolto a Mola di Bari il Campionato Italiano di qualificazione Pesca in Apnea organizzato dalla locale sezione della Lega Navale.Gareggiavano i concorrenti qualificatisi alle prove selettive svolte nelle acque di tutta Italia, e tra i 49 iscritti c’erano GaioTrambusti di PortoAzzurro e Sascha Orsi con i colori del circolo Teseo Tesei di Portoferraio , i quali insieme ad altri tre toscani avevano conquistato il diritto di partecipazione.
Nei giorni 15,16 e 17 giugno scorsi si è svolto a Mola di Bari il Campionato Italiano di qualificazione Pesca in Apnea organizzato dalla locale sezione della Lega Navale.
Gareggiavano i concorrenti qualificatisi alle prove selettive svolte nelle acque di tutta Italia, e tra i 49 iscritti c’erano GaioTrambusti di PortoAzzurro e Sascha Orsi con i colori del circolo Teseo Tesei di Portoferraio , i quali insieme ad altri tre toscani avevano conquistato il diritto di partecipazione. La Federazione Italiana pesca ha tra i circoli che avevano chiesto di organizzare questa manifestazione, scelto proprio Mola di Bari in quanto zona conosciuta come ricca di prede. Infatti il primo giorno di gara la maggior parte degli iscritti ha pescato con successo ed in testa alla classifica provvisoria si è piazzato Angelo Ascione di Napoli, mentre Trambusti si è piazzato 28° con solo 2 prede e Orsi 18°con 5 pesci. Questo risultato ha permesso loro di partecipare anche alla seconda giornata di selezione dove i primi 15 classificati acquisivano il diritto di partecipare al Campionato Assoluto di prima categoria del 2013. Purtroppo il ragazzo portazzurrino non ce l’ha fatta, subendo il fatto di non aver potuto preparare al meglio la gara per mancanza di sufficiente tempo libero, mentre Sascha è riuscito nell’intento catturando ancora 5 pesci ma più grossi che gli hanno permesso di salire sino al terzo posto. Come da normativa nazionale, ogni giornata di pesca prevedeva uno specifico campo gara e purtroppo il secondo non ha soddisfatto le aspettative, in quanto le condizioni meteomarine sono cambiate e di conseguenza anche il pesce si è spostato, rendendo più spogli i carnieri dei pescatori rispetto alla prima giornata che ha visto totalizzare 179 catture, con solo totali 88 pesci pescati.
Per gli inesperti di questo tipo di competizioni occorre specificare che la pesca subacquea si pratica esclusivamente in apnea, che in gara è proibita la pesca alla cernia, ai cefalopodi, crostacei, pesci piatti, che la preda deve avere un peso minimo di 400 grammi e se risulta inferiore la preda viene scartata ed il concorrente penalizzato. Inoltre è stato istituito dalla Federazione italiana per la salvaguardia delle specie, un numero massimo di catture per talune , per esempio per la corvina è previsto un numero massimo di 5 mentre per tutte le altre specie valide il numero massimo è fissato a 10. E’ importante sottolineare anche che da vari anni le gare federali sono monitorate dall’Università di Lecce con il Prof. Terlizzi, il quale sta compiendo uno studio al fine di analizzare i risultati di tutte le competizioni nazionali ad ogni livello, in modo da poter quantificare in maniera precisa l’impatto del prelievo della pesca subacquea sulla fauna ittica.
Il pescato delle gare viene offerto in beneficenza, ed in questo caso come in molti altri è stato dato all’Unicef.
La manifestazione sportiva si è conclusa con la premiazione che ha visto sul podio Ascione 1° Fabrizio Quarto 2° e Dario Maccioni 3°, ed un brindisi nella sede della Lega Navale a cui era presente il Sindaco di Mola di Bari, il rappresentante del Coni regionale ed altre autorità locali ed ovviamente il Presidente del settore subacqueo della Fipsas prof. Alberto Azzali.
Ancora una volta questo risultato ha fatto emergere un atleta dell’Elba, isola che da sempre in questo sport ha dato nomi illustri, da Gasparri a Mazzarri , ed andando ancora più indietro il mitico Raffaelli, auguri a Gaio che questo incidente di percorso non comprometta la sua carica sportiva e che possa tornare a vestire la maglia azzurra, e a Sascha che il prossimo anno ci faccia festeggiare una medaglia.
Roberto Borra