Venerdì 7 luglio Beppe Frangioni festeggerà 80 anni. E lo farà in un posto inusuale: anziché a casa in famiglia o al campo sportivo infatti, Beppe sarà festeggiato in Comune, alle ore 18:00. Perché proprio in Comune? pensateci bene. Beppe, portoferraiese doc, ha “cresciuto” calcisticamente generazioni di calciatori, tramandando loro, tra le altre cose, importanti e sani principi di vita. Beppe responsabilizzava e faceva capire cosa fosse l’attaccamento alla maglia, bianco rossa, dell’Audace. Ancor prima, quella maglia, l’ha indossata a pelle ed ha esportato la portoferraiesità per l’intera Toscana. In quegli anni, anni cinquanta, prima del boom economico, Portoferraio pagava ancora lo scotto della guerra e delle conseguenze da essa derivanti, effetti dei bombardamenti (sia tedeschi che alleati) inclusi. Le famiglie, quasi tutte numerose, non navigavano certo nell’oro ma lo spirito di rivalsa sociale era forte e trovava sfogo in ogni dove, anche al campo sportivo. E lì, al campo sportivo, Beppe nei su’ cenci incarnava alla perfezione quello spirito. In nome dell’Audace, in nome di Portoferraio, Beppe ha lottato come un leone per mezzo secolo (tra giocatore e allenatore), senza mai tirarsi indietro e mettendoci la faccia, sempre e comunque. Soltanto che quelli erano tempi dove il confine, tra metterci e rimetterci la faccia, soprattutto in trasferta, era sottilissimo. Beh, non credo davvero di essere smentito dai fatti: la faccia ce l’ha messa migliaia di volte, rimessa no, mai. 80 anni è un bel traguardo ed è un giusto riconoscimento che la cerimonia si svolga in Comune. Così come è giusto che sia coinvolta l’intera cittadinanza. Perché l’invito a partecipare a questa festa di compleanno è rivolto a tutti coloro che con Beppe, a svariato titolo, ci hanno avuto a che fare. E sono veramente tanti….
Michele Melis