Al Gran Premio Giovanissimi di Riccione si assegnavano, negli ultimi due weekend, i titoli nazionali under 14 di scherma. Dopo un anno senza campionati, a causa della pandemia, l'atleta del Club Scherma Di Ciolo di Pisa, Federico de Michieli Vitturi, fiorettista figlio del ricercatore e docente universitario elbano Mattia de Michieli Vitturi (attualmente titolare di una cattedra all'università di Buffalo), si presentava con il bronzo dell'ultima edizione disputata, oltre ai due titoli regionali nella sua disciplina, il fioretto.
Quest'anno il giovane atleta, che partiva, nonostante i numerosi successi, dalle retrovie a causa di un prolungato stop per un infortunio al polso, ha comunque dominato i gironi e i turni seguenti, arrendendosi solamente in semifinale contro il numero uno del ranking, medaglia d'oro uscente poi vincitore in finale.
Ma non sta qui la notizia: la settimana seguente Federico, su consiglio del suo allenatore, si è iscritto anche alle gare di spada, disciplina che non solo non pratica ma che nemmeno gradisce ("fa schifo", dice Federico, con la perentorietà dei giudizi degli adolescenti). Eppure l'andamento della gara ha ricalcato esattamente quello della settimana precedente, con un dominio assoluto fino alle semifinali, per cedere solo alla medaglia d'oro uscente, che si è riconfermata in finale. Due podi, due medaglie di bronzo, con due armi diverse, a distanza di una settimana, una circostanza più unica che rara che fa ben sperare per il proseguo dell'attività del tredicenne pisano dal padre elbano. Tredicenne che passa da sempre le sue vacanze all'Elba, nella rada del capoluogo, precisamente a San Giovanni, a poche centinaia di metri da Bagnaia dove, guarda un po', ogni estate si ritempra la plurimedagliata fiorettista Bebe Vio. Chissà che l'aria che si respira nei nostri borghi marinari non abbia qualcosa di speciale che aiuti ad affinare quelle peculiari doti che uno sport particolare come la scherma richiedono per vincere in pedana. Forse qualcuno si ricorda che, più o meno una ventina di anni fa, la nazionale femminile, quella storica di Vezzali e Trillini, scelse proprio Portoferraio, in particolare il palazzetto Cecchini, per un ritiro prima di un importante appuntamento. Sarebbe bello, seppure si tratti di uno sport che non si pratica all'Elba, tornare a portarlo sul nostro territorio con qualche evento, e poi chissà... in attesa di nuove medaglie dei nostri bravissimi schermidori.
R.d.M.V.