Buone notizie dal fine settimana appena trascorso per Elba Bike. Nicoletta Brandi ha colto un grande risultato, giungendo ottava in Coppa Italia a Gorizia. Con la maglia della Regione Toscana sulle spalle Nicoletta ha dato il meglio di sé, in una bella gara con un percorso ben studiato dove salita, discesa e tecnico ti mettevano a dura prova. In una corsa decisamente di alto livello, la prestazione della atleta elbana deve essere considerata ottima. Per lei e per gli altri ragazzi delle categorie giovanili agonistiche tutto ora é rivolto alla preparazione del Campionato Regionale che si svolgerà il 25 giugno e poi Campionati Italiani il 16 Luglio a Nave, in provincia di Brescia.
Fra le cose del fine settimana appena trascorso, inoltre, vi vogliamo raccontare l’esperienza del gruppo Master che ha partecipato al Trittico del Monte Serra. Una bella esperienza di Squadra, a dimostrazione del fatto che lo sport é divertimento salute a tutte le età.
Ecco il racconto - fra il serio e il faceto - fatto dai ragazzi.
‘Paolo ma perché non si va a fa il trittico del Serra? Più o meno sono state queste le parole che hanno innescato l’ultima avventura dei master di Elba Bike.
Il tempo di fare un paio di telefonate, fare le consuete “comunicazione di servizio” sul gruppo whatsapp da parte di Paolo “il comandante“ e il gioco è fatto. Mail, telefonate con l’organizzatore del trittico e la parte burocratica è sistemata... Eh sì, il trittico: una classica della provincia di Pisa che non ha nè classifiche nè vincitori ma consiste solo nel mettersi alla prova su una tipologia di uscita in bici impegnativa, tosta e non certo per tutti, visto il regolamento che come già detto non prevede classifiche ma spiega bene cosa bisogna fare: l’ascesa da tre versanti diversi e cioè da Calci, da Compito e da Buti, fino alla vetta del monte Serra dove son poste le antenne Rai.
Sabato 10 mattina già fervono i preparativi, si carica “il pulmino“ e ci si dà appuntamento per imbarcare con la prima nave la domenica mattina dell’11 giugno.
Facce assonnate la mattina, ma l’adrenalina fa sì che si “chiacchieri” - e anche parecchio – tanto che tra un caffè una bottiglia d’acqua cominciano a delinearsi le “strategie“ di squadra e si decide che la prima salita si fa al passo del meno allenato del gruppetto... E così Simone Covi alias il capitano, Roberto Minelli “la locomotiva della Valdana”, Tommaso Sambuco “il gronco coi baffi“, Marco Reina “il direttore“ e Paolo Rosa “il comandante“ arrivano in quel di Calci da dove è prevista la partenza ufficiale con modalità alla francese (partenza libera ma nell’orario previsto cioè 7.30/8.15 max ).
Al gruppetto elbano si unisce lo straniero Andrea Ambrogi, “L’Ambreuse“, il quale avendolo già fatto diverse volte dà le ultime delucidazioni sulla tipologia di salite ecc ecc.; e intanto siamo già alle prime pendenze che si fanno subito importanti.
C’è chi sale con un passo regolare cercando di economizzare le forze, chi la prende un po’ più allegramente districandosi tra impennate improvvise di pendenza, tornanti, sole che comincia a farsi sentire sulle schiene e una lunga fila di circa 300 partecipanti che mai ti fanno rimanere da solo durante le ascese e le discese (trovi sempre qualcuno che cammina al tuo passo) e si arriva alle antenne primo traguardo di giornata (c’è da vederle ancora due volte !!!!).
Come sempre un po’ si cerca di dominare la vena agonistica in una manifestazione che ha più il contorno di una uscita in amicizia che altro, ed è così che questa vena viene fuori all’inizio della seconda ascesa, quella più arcigna e impegnativa delle tre con pendenze all’insù sempre a doppia cifra e con un fondo stradale non certo da prendere con leggerezza visto l’umido, l’erbino sull’asfalto, la carreggiata molto stretta e qualche tornante in contropendenza ma con praticamente tutta la salita (tranne qualche pezzetto) all’ombra: e qui Tommaso stacca il miglior terzo tempo di giornata, seguito da Simone a due minuti e poi da Marco e Roberto ...il Comandante e L’Ambreuse la prendono con la giusta filosofia perché le pendenze sono veramente impegnative e non lasciano spazio all’inventiva, e siamo alla fine della seconda. Ci si butta giù a Buti dopo aver visto per la seconda volta le antenne, si arriva al punto di controllo, si timbra per la terza volta il cartellino e via all’insù, e anche qui l’agonia prende il sopravvento: comunque Tommaso fa la fotocopia della seconda salita e stacca il 3° tempo assoluto!
Simone a ruota leggermente staccato e a seguire Marco e Roberto, e si giunge alla fine! Si ritira il brevetto e si viene giù al pulmino, cambiata veloce e gambe sotto il tavolino ... è stata un esperienza bella, dura, impegnativa, ma da rifare sicuramente.