La Misericordia di Portoferraio al fine della conservazione del proprio patrimonio storico/culturale, patrimonio anche della città, ha avviato il restauro della Madonna Addolorata meglio descritta sotto dall’Arch. Pastorelli, responsabile del patrimonio storico/culturale dell’arciconfraternita.
Il restauro, iniziato con un costo supposto di circa 3.000 euro, è purtroppo più che raddoppiato a causa delle condizioni interne della statua, chiediamo quindi alla cittadinanza di supportarci nell’iniziativa con un contributo che può essere versato direttamente presso la sede di via Carducci o a mezzo bonifico bancario presso la
Banca di Credito Cooperativo dell’Elba, IBAN IT80 M070 4870 7400 0000 0001 792 intestato alla Venerabile Arciconfraternita Misericordia Portoferraio.
La statua tornerà a Portoferraio e potrà nuovamente essere venerata dai fedeli dal prossimo Venerdì Santo quando sarà nuovamente portata in processione con il Cristo Morto.
Di seguito la relazione tecnica:
La Madonna è rappresentata secondo l’iconografia tradizionale dell’Addolorata. Indossa una veste rossa con un manto blu e la veletta bianca che le copre il capo.
Le mani sono strette a nodo sul petto.
La statua è in cartapesta policroma con basamento ligneo.
La definizione più esatta per la cartapesta continua ad essere quella più antica rinvenuta in un dizionario enciclopedico edito a Venezia nel 1830, “...carta macerata in acqua e ridotta liquida o in pasta”.
Un soggetto come quello dell'Addolorata rievoca immediatamente lo sviluppo di nuove forme di ritualità religiosa apparsa nella seconda metà del '700, quasi sempre legate alle Confraternite, che, nelle cerimonie processionali della Settimana Santa, raggiungevano forme di complessità mai viste, specialmente in ordine all'esibizione dei Misteri della Passione.
Erroneamente si è a lungo pensato che il successo della cartapesta derivasse dal suo basso costo; certo esso non poteva raggiungere quello delle statue lignee o marmoree dei più apprezzati artisti, ma il costo della carta era, in quel tempo, particolarmente elevato.
Questo successo deriva piuttosto da altri fattori: innanzitutto, all'origine, dall'essere un prodotto “alla moda”, versatile, di rapida esecuzione e, soprattutto, leggero.
Il termine “cartapesta” sta ad indicare una poltiglia ottenuta dalla macerazione di carta priva di cellulosa, ossia fatta di soli stracci.
Un tempo la poltiglia si otteneva avendo preliminarmente tagliato a piccoli pezzi la carta che poi veniva immersa nell' acqua, dove si lasciava macerare per 3-4 ore.
Quindi, tolta dall'acqua, veniva posta in un mortaio di pietra nel quale la si pestava fino ad ottenere una poltiglia che si mescolava con un po' di colla di farina.
Ad oggi la Statua è sottoposta ad un analisi materica strutturale presso una ditta di restauro specializzata, Bacci Marco – Conservazione e Restauro Beni Culturali.
Le prime analisi hanno evidenziato differenti problematiche conservative che riguardano sia lo strato pittorico superficiale che presenta rilevanti segni di distaccamento, sia vari attacchi di muffe all'interno della struttura.
Per la prima volta è stato possibile visionare l'interno della statua e prendere visione della struttura portante composta da un quadrello ligneo su cui è stata ancorata tutta la parte in cartapesta.
E' importante sottolineare la funzione religiosa della statua che viene portata in processione e subisce oscillazioni e flessioni che con il tempo comportano fessurazioni sulla velatura decorativa superficiale con conseguente distacco e esfoliazione; da qui l'importanza di intervenire anche a livello strutturale per dare più stabilità a tutta la struttura ma senza aumentarne sensibilmente il peso.
Il Restauro Conservativo è supportato dalla Soprintendenza di Pisa nella figura del Dott.Amedeo Mercurio e dall'Arch.Alessandro Pastorelli.
Misericordia - Portoferraio