GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA (1737-1801/1815-1860)
Sulla riorganizzazione dell’amministrazione portuale,continua il commissario Straordinario Fantoni a parlarne nella sua lettera-memoria del 25 ottobre 1815 indirizzata a S.E. Corsini,direttore dell’Imperiale e Regia Segreteria di Stato (Ministero degli Esteri) granducale.
Trova e descrive una situazione disastrosa ,insostenibile che Napoleone Bonaparte ha lasciato nell’amministrazione del porto di Portoferraio e che riguarda anche l’esistenza di un tentativo di truffa.
SITUAZIONE DISASTROSA
“Il posto di Capitano del Porto è provvisoriamente occupato da Giuseppe Barsaglini in rimpiazzo di Francesco Filidoro nativo di Bastia domiciliato in Portoferraio ove ha moglie e figli.
Questo è quel Filidoro che viene addebitato di aver seguito Bonaparte nell’ultima sua impresa quando abbandonò quest’isola per tornar nuovamente in Francia. Di più avendo fatto ritorno in Portoferraio proprio in Corsica è tornato a promuovere una Rivoluzione a favore di Bonaparte e fu allora ch’ei lasciò qui a far le
sue veci il nominato Barsaglini il quale non ha alcun titolo legale per continuare nell’esercizio di quest’Impiego.
Questo Filidoro è quell’istesso che fu arrestato e messo in carcere a Livorno come persona sospetta e quindi è chiaro che non può meritare la confidenza del Governo come non gode la fiducia d’una gran parte di questi Abitanti. Da tutto ciò emerge la necessità di rimpiazzar quest’Impiego.
Ma prima di prendere a nominare Soggetti che vi concorrono mi sia permesso di rilevare che tutte le considerazioni politico-amministrative ed economiche fanno sentire la necessità di sopprimere questo Commissariato di Marina e di riunire all’Amministrazione Sanitaria quelle incombenze che erano nell’antico
sistema di sua primitiva competenza.
La montatura attuale di quest’Amministrazione,i suoi Regolamenti e i suoi Impiegati riconoscono una istituzione vaga e confusa complicata ed oscura dispendiosa e illegittima.
Ora è il prefetto di Tolone da cui si vuol far dipendere ora è il Ministro della Marina ora il Governatore dell’isola ora il Generale Comandante Dalesme.”
(Affari generali del commissario straordinario dell’isola d’Elba dal 1° settembre 1815 al 16 marzo 1816. Filza 2. Carta 256.ASCP)
TENTATIVO DI TRUFFA
Ed ecco ora che il Fantoni descrive un tentativo di truffa: “L’esame dei Registri di Spesa che io mi son fatti rappresentare ,l’ispezione che ho portata attentamente su i titoli e nomine degl’Impiegati mi hanno convinto che questo nodo gordiano non si può sciogliere che col taglio.
E’ inconcepibile infatti come una somma di 50 mila franchi a cui ascende nel budget firmato da Napoleone la spesa per il 1815 in un altro budget firmato dal Generale Dalesme per comodo forse del Commissario Pieche non si sa in qual giorno ma probabilmente nel giorno che precede la sua partenza dall’isola colla Truppa Francese, questa somma sia convertita in quella di 160 mila franchi.Il sospetto di mala fede nella condotta del Sig. Pieche si induce con tanto maggiore fondamento in quanto
che ho sicura notizia che il Consiglio di Amministrazione dell’isola,che dopo la partenza di Napoleone aveva la possibilità di fissare provvisoriamente il trattamento degl’Impiegati di Marina, salva la Sovrana Approvazione,trovò eccessivo ed esagerato il progetto che gli fu presentato dal Sig. Pieche; ne sospese l’esecuzione invitando il Sig Generale Dalesme di darne parte al Ministro della Marina per attenderne gli ordini; e stabilì che provvisoriamente gl’Impiegati della Marina dovessero mantenersi sul piede in cui eran alla partenza di Napoleone.
Quindi fa molta sorpresa ed amarezza il veder riprodotto firmato dal Sig Pieche ne 23 giugno passato quel Budget ( ) che fu rigettato dal Consiglio di Amministrazione,il quale se oggi si vede munito della firma del nominato Dalesme è forza concludere che tale approvazione è stata meramente officiosa senza prender
nemmeno cognizione di ciò che conteneva,poiché non è presumibile che quel Generale che non doveva forse ignorare l’esistenza di un altro Budget firmato nel 7 Maggio da Napoleone,volesse aomentare la spesa con tanta vistosità da 50 mila ai 160 mila franchi.”
(Idem come sopra)
CONCORRENTI ALL’IMPIEGO DI CAPITANO DEL PORTO
Dopo aver scritto quanto sopra il Fantoni continua parlando dei “concorrenti all’Impiego di capitano del Porto”. Ne esclude subito uno,Francesco Filidoro,bonapartista, mentre sugli altri passa ad una fine dissertazione:
“Dopo di aver di volo fatta menzione dell’irregolarità che presenta l’attuale Amministrazione di questo Commissariato di Marina di cui propongo la soppressione rilasciando alla Clemenza di S.A.I e R. il decidere della sorte del Sig. Pieche e suo figlio,dovendo osservare che 21 anni è domiciliato in quest’isola e diventò
proprietario di alcuni stabili, scendo a parlare dei Concorrenti all’Impiego di Capitano del Porto.
Sono questi
1. Gio. Batta Alieti di Portoferraio
2. Camillo Fiorentini,Comandante lo Sciabecco la Tisbe
3. Lorenzo Piochi di Longone e
4. Francesco Filidoro
Di quest’ultimo avendo rilevato superiormente le ragioni per le quali non pare che possa meritare la considerazione parlerò solo degli altri tre”
(Idem come sopra)
Sull’Alieti afferma che è “attaccato al Governo” che ha “sofferto delle persecuzioni dal passato governo francese” e perciò gode di “buona moralità e condotta” .
Non ha però titoli legali per “essere preferito” ed inoltre,continua il Fantoni, è venuto a conoscenza dal suo predecessore nell’isola Sig ( ) che avendo istruito una supplica di detto Alieti pur meritandone dava però impressione, l’Alieti, di essere animato da spirito di vendetta e rancore verso i concittadini in particolare
quelli di Portoferraio.
Il Sig Camillo Fiorentini ha il merito di un lungo servizio presso il Governatore di Livorno nella Regia Marina in cui dopo 46 anni di servizio è giunto al grado di Maestro di Nave ma non è ritenuto possedere quelle cognizioni “che si richiedono per ben disimpegnare le incombenze” Lorenzo Piochi è invece quello “che riunisce maggior requisiti per essere preso in considerazione” in quanto ha svolto l’attuale funzione di Percettore delle Contribuzioni del Cantone di Longone “con zelo e fedeltà avendo in avanti percorso la normal carriera militare incominciando dall’anno 1777”
Marcello Camici
ASCP: Archivio storico comune Portoferraio