PORTOFERRAIO. Si regala e ci regala una pregevole pubblicazione Marisa Sardi, per narrare e rendere più note le vicende del “suo” Viticcio, un angolo di Elba tutto da scoprire.
La docente di lettere, per anni alla media Pascoli della città ed impegnata da sempre anche nella conduzione de “Lo Scoglio Bianco”, ha voluto approfondire lo studio sulla zona dove si trova il suo eco albergo, immerso nel parco forte di una tipica costruzione che si affaccia sul mare e guarda in lontananza il promontorio dell'Enfola.
Sardi è anche scrittrice, avendo firmato vari articoli sulla storia locale e non a caso a questo impegno seguirà "Portoferraio e le sue istituzioni", libro sugli Statuti cinquecenteschi della città medicea e napoleonica.
Il lavoro della prof si intitola "Frutti elbani dimenticati" ed è corredato con numerosi dipinti realizzati dalla collega Giovanna Emo, docente di arte nella scuola di Viale Elba, mentre le foto nel testo sono a cura del figlio dell'autrice, l'architetto Walter Tripicchio.
E si fa notare, nella pubblicazione, anche l'analisi sulla possibile origine del nome Viticcio, termine ritrovato in documenti risalenti al 1200. La parola non deriva dalla presenza di antichi vitigni in quella zona; il toponimo potrebbe essere dovuto invece alla grande diffusione della Vitalba, pianta spontanea abbondante da quelle parti fin dall'epoca più remota, chiamata proprio anche Viticcio. I getti teneri della pianta - si legge tra le pagine - venivano impiegati per fare frittate, mentre tutto l'arbusto era utilizzato come foraggio per il bestiame e addirittura, i fusti essiccati, diventavano un'alternativa alle sigarette. Il testo, oltre ad alcuni cenni storici, descrive i frutti tipici della zona: quindi ciliegio, nespolo, corbezzolo, sorbo, giuggiolo e altri, con indicazioni sulle proprietà mediche, ricette e curiosità. Ad esempio si dice di come dal bergamotto si possa ricavare una sostanza anti acne. Un impegno che diventa un utile omaggio per i frequentatori dell'eco albergo della Sardi del Viticcio, un ambiente unico tipicamente elbano da valorizzare.