Massimo Onofri, saggista e critico letterario, oltre che professore ordinario di letteratura italiana contemporanea all' Università di Sassari, sarà a Portoferraio martedì 11 agosto per presentare il suo ultimo, recente libro: Passaggio in Sardegna.
L'appuntamento è per le ore 19.00 presso Il Libraio di Calata Mazzini. saranno presenti con l' autore il Prof Alberto Brandani, Presidente della Giuria letteraria del Premio Brignetti e l' Ass.re alla Cultura del Comune, Roberto Marini.
Una bella idea, quella di presentare 'Passaggio in Sardegna', oltre che per l'indiscutibile spessore dell' autore (critico raffinato, vincitore nel 2008 del Premio Brancati per la sezione saggistica con il libro "La ragione in contumacia. La critica militante ai tempi del fondamentalismo", per il particolare contesto elbano, arricchito dalla presenza della numerosa e attiva comunità sarda).
Il libro, per i tipi della Giunti, è infatti un viaggio nel cuore della Sardegna, un viaggio che è, alla fine, una grande storia d' amore.
Dalla Porto Torres del Petrolchimico alla Cagliari dei Bastioni, lungo la statale 131, passando magari per Macomer, quella delle caserme e di alcune piccole star televisive. Sassari tra segreti e clamori. L’incredibile Parco delle Prigionette. Le dolcezze di Bosa e di Stintino. Arsura di Gallura. I Collage che sono di Olbia. Le isole dell’isola: dall’Asinara del carcere speciale e degli asinelli albini alla Caprera di Garibaldi. Oristano la città-salotto e Nuoro, più Giacometti che Deledda, che dell’isola è la piccola Atene. La Barbagia e il mito identitario. La Siligo di Gavino Ledda, la Ghilarza di Gramsci e la Villacidro di Dessì. E Alghero forever. La Sardegna che questo viaggio ci restituisce non l’aveva raccontata mai nessuno, tra grand tour e autoironica autobiografia, nei modi d’una scrittura disinvolta e camaleontica, tra il comico e il lirico. Anche perché Massimo Onofri ha letto tutti i libri, e non solo di viaggio: sottoponendo al vaglio di una critica spietata e allegra tutti i luoghi comuni che hanno poi prodotto tanta cattiva letteratura, autoctona e no, a uso e consumo d’un turista in cerca di brividi esotici e primitivi. Ma la Sardegna, osservata con occhi veri e onesti, è anche la grande occasione per una resa dei conti, commossa e ilare, col proprio stilnovismo patologico."