“Pare che i funzionari dell’Agenzia non siano consapevoli delle responsabilità morali, civili e penali a cui vanno incontro” – «L’Agenzia del demanio ha venduto alcuni fabbricati che gli hanno fruttato un ragguardevole introito economico, quali il Bagno, l’ex Caserma della Guardia di Finanza, la Villa del Direttore, il Dormentorio, la Casa del Caporale, l’Officina San Jacopo e ora si accinge a alienare la Casa del Delegato governativo. Nel frattempo ha continuato a lasciare i terreni in forte degrado ambientale con situazioni di rischio, compresi gli innumerevoli “laghetti” che seppure affascinanti, sono luoghi d’inquinamento chimico provocato dai metalli pesanti lì portati dal ruscellamento delle acque piovane. Intanto, dal prossimo primo ottobre, il Compendio minerario sarà privo di ogni vigilanza e manutenzione ordinaria. Così ha stabilito l’Agenzia del demanio! Una decisione che fra l’altro, non tiene conto come sull’area di Vale Giove sia tuttora in vigore il vincolo minerario. Un provvedimento, quello del Demanio, che trascura la presenza dei minerali affioranti, così, una volta interrotta la guardiania, i ricercatori di minerali da collezione saranno liberi di creare nuovi sgrottamenti e altre fonti di pericolo. Non bisogna inoltre trascurare né la presenza di zone di frana, né gli accessi alle gallerie, né gli ex fabbricati industriali oramai ruderi fatiscenti. Quelle aree, se lasciate incustodite, sono fonte di rischio per tutti quelli che senza l’accompagnamento di guide autorizzate, passeggeranno nei vecchi cantieri minerari all'oscuro dei pericoli che li attendono. Insomma, pare che i funzionari dell’Agenzia non siano consapevoli delle responsabilità morali, civili e penali cui vanno incontro».
Lorenzo Marchetti, ex presidente Parco minerario