Negli ultimi mesi del 2015, e in particolare nel mese di dicembre, in Italia si è iniziato molto a parlare del presepe sia sui media che fra la gente. In questo contesto si è sviluppata una diatriba in pubblico. Alcuni affermavano che andavano fatti interventi, perfino esagerati, in difesa di questa tradizione italiana e altri, con ottusità di mente, chiedevano che il presepe, offendendo l'etica islamica che si sta diffondendo sempre più in Italia con la presenza di immigrati di religione mussulmana, andava ridimensionato limitando la sua presenza in scuole e altri ambienti dello Stato. Talvolta si è parlato e scritto con ignoranza o carenza di informazioni storiche e conseguenti asserzioni o testimonianze che spaziavano dall'esageratamente serio al grottesco.
Indubbiamente il presepe è ancora fortemente presente nel periodo natalizio nella società italiana dove è molto diffusa la religione cattolico-cristiana, esprimendo valori umani e cristiani quali soprattutto, pace, fratellanza, tolleranza, solidarietà, amore per il prossimo senza alcun contrasto con la laicità dello Stato. Fa parte delle nostre tradizioni culturali, artistiche e religiose che valorizzano il patrimonio nazionale. Parallelamente nello stesso periodo natalizio, negli ultimi cinquanta anni, si è diffuso l'albero di natale, oggi universalmente accettato anche nel modo cattolico e dalle varie società occidentali. Si hanno riferimenti storici dell'albero già nel 1441 a Tallin in Estonia e nel 1510 a Riga in Lettonia e successivamente nel 1570 a Brema in Germania. La Chiesa Cattolica dapprima non lo accettò come espressione di valori cristiani ma poi l'albero divenne simbolo di Cristo, inteso come linfa vitale. Oggi come simbolo del rinnovarsi della vita spesso affianca il presepe, e talvolta lo sostituisce, sovente spinto da forti interessi commerciali.
Il presepe è la rievocazione della nascita di Gesù e si ispira alle liturgie della notte di Natale. San Francesco, per primo, ebbe l'idea del presepe vivente realizzandolo a Greggio nel 1223. Proponendo un ambiente povero con la presenza del bue e dell'asinello fu approntato con personaggi in vita del suo tempo che rappresentavano Giuseppe e Maria, pastori e artigiani e i Re Magi. La tradizione di allestire le statue con le scene della natività nelle chiese fu diffusa dai francescani e dai domenicani e successivamente dai gesuiti. Nel Settecento raggiunse la massima espansione, in particolare a Napoli, grazie all'impulso, dal 1734 al 1759, del re Carlo III di Borbone e di sua moglie Maria Amalia. Soprattutto sospinto dalla fede religiosa e con l'ausilio di artisti e di artigiani il presepe si propagò ovunque nel mondo occidentali per spingersi poi nei vari continenti.
Dal 1900 a Napoli si ha lo sviluppo creativo del presepe rinnovando l'ambiente (strutture moderne, paesaggi surreali, ecc) e inserendo nuovi protagonisti che rappresentavano personaggi famosi (calciatori, attori, cantanti, politici, condottieri, ecc). Ormai, ambientato in capanna o grotta e allestito in modo tradizionale o in modo più tecnologico, viene presentato in ambiente familiare come in quello pubblico, nelle chiese e in altri ambienti religiosi, su carta stampata e in dipinti, nel cinema e in teatro. Alcuni presepi sono famosi per bellezza, materiale usato, ambiente particolare e tecnica di costruzione. In epoca moderna, soprattutto per le statuine, si sono utilizzati materiali vari come plastica, corallo, metallo, vetro, pane, cioccolato, resina ma sono presenti spesso materiali più tradizionali quali terracotta, gesso, cartapesta e legno.
Il presepe è ancora diffuso su tutto il territorio nazionale, in ogni regione, con caratteristiche locali e prevalenza di ambientazioni e materiali tradizionali. Sono classiche alcune tipologie di presepi quali la napoletana, la genovese e la bolognese. In particolare in ogni chiesa parrocchiale viene allestito il presepe e in quasi tutti i Comuni vi sono organizzazioni o comitati che lo allestiscono al chiuso e all'aperto.
Ancora oggi a Greccio, località tra i monti dell'alto Lazio, si ricorda il primo presepe della storia, realizzazione vivente con la Natività in forma di spettacolo popolare.
Altri presepi viventi famosi si allestiscono a Morcone (Benevento), Tricase (Lecce), Custonaci (Trapani), EquiTerme (Massa Carrara), Visciano (Napoli), Canosa di Puglia (Bari), San Biagio (Mantova).
Presepi subacquei famosi sono Capodimonte (Napoli), Polignano a Mare (Bari), Grotta dello Smeraldo (Salerno) e la Rassegna "Presepi sott'acqua" che l'Acquario di Cattolica presenta durante le festività natalizie.
A Napoli, nella famosa via San Gregorio Armeno, vengono presentati e messi in vendita personaggi dei presepi fatti in materiale diverso e presepi in varie ambientazioni, il tutto prodotto o realizzato in modo artigianale. All'isola d'Elba la tradizione si manifesta col presepe presente in tutte le chiese parrocchiali. Nei Comuni vi sono manifestazioni natalizie particolari che si svolgono usualmente presso il presepe con canti o rappresentazioni teatrali. La Schola Cantorum di Marina di Campo si è consolidata nella tradizione elbana partecipando col proprio coro alla messa solenne della notte di Natale nella chiesa parrocchiale di San Gaetano.
Dal 2008 al 2003, sempre a a Marina di Campo, il Comitato Promozione Festeggiamenti ha organizzato nello splendido ambiente scenografico del centro storico, per cinque anni, il presepe vivente di grande prestigio con una grande partecipazione di visitatori
Praticamente oggi questa tradizione natalizia popolare è diffusa in tutto il mondo, soprattutto nelle comunità cattolico-cristiane, influenzata da cultura, usi e costumi locali spesso in concomitanza con altre tradizioni laiche e religiose.
A piazza San Pietro ogni anno, per le festività natalizie, il presepe viene allestito sotto un grandioso albero di Natale, testimonianze festose per i visitatori a cui eleva l'animo con buoni sentimenti e profonde aspirazioni.
La tradizione continua e si diffonde sempre più rafforzando in ognuno la speranza per un modo migliore.
Raffaele Sandolo