La casa di reclusione 'Pasquale De Santis' (agente di custodia ucciso nel 1943 durante un tentativo di fuga da Porto Longone, ndr) in cifre: 325 detenuti di cui 189 d'origine straniera, senza il sovraffollamento che caratterizza di norma quasi tutte le carceri italiane, 140 unità di polizia penitenziaria (sulle 195 previste in organico) e, per quanto riguarda l' area del personale, 1 direttrice, 10 unità amministrative, 7 funzionari giuridici pedagogici e 1 mediatrice culturale.
Questi i numeri dai quali è partita la conferenza stampa della Dott.ssa Raimonda Lobina, da due anni Garante territoriale per le case di reclusione di Porto Azzurro e Pianosa.
Al tavolo dei relatori, nella mattina del 18 aprile, le altre persone in rappresentanza di chi collabora per realizzare il dettato costituzionale della dignità e reinserimento delle persone detenute: l'Associazione Dialogo (Maria Antonietta Falanca) la Cooperativa Linc (Rachele Neri) e la UniCoop Tirreno (Martino Lanzi). Tante le problematiche emerse, magari in parte ridotte con l'impegno di tutti, ma ancora pesanti, a cominciare dal taglio dei trasferimenti statali (che si traduce poi in minori occasioni di formazione lavorativa e culturale- scolastica) e dal sottodimensionamento degli organici di personale, con turni anche di 14 ore.
Appare evidente ad esempio, a fronte del 59% di persone di provenienza extracomunitaria, l'insufficienza delle figure di mediazione culturale, così come l'ottenimento dei documenti di identità, necessari per fissare la residenza e i diritti di cittadinanza collegati. La stessa progressiva trasformazione da casa di reclusione (pene lunghe e definitive) in casa circondariale (pene brevi, detenuti in attesa di giudizio) complica evidentemente la gestione quotidiana.
In incremento anche le problematiche derivanti dalla dipendenza da sostanze psicotrope e i casi di emergenza psichiatrica, situazioni per le quali necessiterebbe una costante presenza di personale specialistico.
In questo quadro di difficoltà, oltre ai miglioramenti possibili ottenuti nelle condizioni date, si rivela sempre più prezioso per tamponare le emergenze e introdurre elementi di socializzazione e crescita personale, l'apporto del volontariato e del sistema cooperativo solidale. Dal reperimento del vestiario, all'organizzazione dei corsi di lingua in accordo con le Università toscane, fino alla ospitalità dei famigliari in visita (Ass.ne Dialogo) alla formazione e inserimento lavorativo, soprattutto nel verde (Coop Linc), dalla fornitura costante di prodotti per l'igiene personale e generi alimentari (UniCoop Tirreno) a due nuovi progetti al via: la costruzione di box per cani con relativa formazione delle persone detenute che se ne occuperanno, iniziativa che è insieme un servizio aperto all'esterno ed elemento professionale e di pet terapy (UniCoop Tirreno, Ragazzi del Canile-Andrea Tozzi, Dott Barsotti) e il progetto musicale 'Cambia Musica' con l'avvio alla conoscenza della musica e di alcuni strumenti (UniCoop Tirreno, Ass.ne Dialogo, Proff. Drago e Martorella).
Un'occasione importante, la conferenza stampa, per cercare di rafforzare il legame con il 'fuori' e perché 'dentro' non si creino 'condizioni inammissibili' (Pres. Mattarella) che, attraverso la perdita della dignità personale, conducono in troppi casi a gesti estremi.
CR