L'ALBA DELL'UNITA' D'ITALIA ALL'ELBA (1859-1860)
Nonostante lo slancio patriottico di tutta la popolazione a sostegno della guerra dell'indipendenza, chiamata anche guerra nazionale, qualcosa non funziona specialmente per quanto riguarda la stampa dei bollettini di guerra estratti dal Monitore.(la gazzetta ufficiale dell'epoca).
Il 24 maggio 1859 il governatore di Livorno così scrive a quello di Portoferraio:
"Governo di Livorno
Al Sig. Cav. Colonnello
Governatore dell'Elba
Portoferraio
Ill.mo Signore
E' informato il Governo che si stampano in codesta città bollettini delle notizie di guerra estratti dal Monitore e si rendono al pubblico.
Questo abuso non può essere tollerato per buone ragioni di ordine pubblico e perché si crede sufficiente la pubblicità delle notizie che viene dal Monitore. Debbo invitare pertanto al SV Ill.ma ad in vigilare perché venga rispettata questa proibizione del Superio Governo facendo ( ) tutti gli Stampatori e Librai e chiunque altro ancora a non prestarsi alla vendita di Bollettini e alla diffusione di tali notizie redarguendone i contravventori a norma delle leggi veglianti.
Pregandola di riscontro alla presente mi pregio ripetermi con distinta stima.
Livorno 24 maggio 1859
Il Governatore
Annibaldi Bigazzi"
(Affari generali del governo dell'Elba 1859-1860. Doc 15-100. Circolari 1- 42.Circolare 19. Archivio storico comune Portoferraio)
Per motivi etici, e di ordine pubblico,il problema di una corretta informazione al popolo per quanto sta succedendo al fronte della guerra per l'indipendenza è di cruciale importanza per il governo della Toscana.
Infatti il 25 maggio,giorno successivo all'arrivo della circolare del governo di Livorno, al governatore dell'Elba perviene una circolare ministeriale del ministro dell'Interno Bettino Ricasoli
" ill.mo Signore
Ora che si combatte la guerra nazionale, il Governo intende agevolmente con quale ansietà le popolazioni aspettino le notizie, e come il Monitore che spesso non è in tempo ad inserire negli esemplari inviati nelle Province i Bollettini dell'esercito che sono trasmessi a Firenze nelle ore pomeridiane, soddisfaccia
imperfettamente al bisogno di avere pronta e frequente cognizione dei fatti della guerra. Il Governo fa giusto giudizio della pubblica impazienza e senza recedere dai principi già dichiarati dal Ministero dell'Interno con la Circolare del dì 12 Maggio cadente crede suo dovere di appagarla in quel modo che può
essere compatibile con quel savio riserbo imposto dalle ragioni militari e dalle condizioni politiche della Patria.
Il Governo dunque di qui innanzi ogni volta che riceverà notizie di fatti di guerra di qualche importanza le trasmetterà subito per Telegrafo ai Prefetti, i quali le faranno senza indugio stampare ed affiggere nei luoghi ov'è maggiore la frequenza del Popolo. Con questo provvedimento intende peraltro il Governo che cessi l'abuso introdotto in alcune Città di pubblicare notizie della guerra che non rivestano alcun carattere di autenticità e che possono recare disturbo nelle famiglie che hanno i loro congiunti nelle file dell'esercito nazionale e turbare improvvidamente le quiete pubblica. Sappiano i cittadini che il Governo riceve sempre regolarmente i Bollettini ufficiali dell'esercito e che da questi soltanto si può apprendere con sicurezza quanto accade sui Campi ove si decidono le sorti della Nazione. Quando per parte del Governo non si fa nessuna pubblicazione, ognuno pensi che ciò è per la semplice ragione che nulla è avvenuto.
Voglia la SV Ill.ma provvedere con tutto l'impegno alla fedele esecuzione di quanto di sopra è prescritto sulla immediata pubblicazione dei Bollettini che le verranno trasmessi e faccia conoscere ai suoi amministrati queste Disposizioni Governative che si raccomandano all'opinione illuminata dei cittadini per produrre l'effetto che si desidera.
Mi pregio frattanto di confermarmi con particolare ossequio.
Di VS Ill.ma
Dal Ministero dell'Interno Li 25 Maggio 1859
Devotissimo Servitore
BETTINO RICASOLI "
(idem come sopra. Circolare 20. Archivio storico comune Portoferraio)