L'ALBA DELL’UNITA’ D’ITALIA ALL’ELBA (1859-1860)
La magistratura comunitativa di Portoferraio il 28 maggio 1859 scrive alla massima autorità dell’Elba, il governatore militare e civile.
Lo fa per commemorare quanto accaduto undici anni prima : forte è lo slancio patriottico del momento legato agli eventi della seconda guerra d’indipendenza italiana. Infatti,undici anni prima, il 29 maggio 1848, era avvenuta la battaglia di Curtatone e Montanara durante la prima guerra d’indipendenza italiana.
Era accaduto un fatto straordinario: Leopoldo II,asburgo lorena, granduca di Toscana in questa guerra d’indipendenza, costretto dagli eventi, aveva il 17 aprile 1848 emanato un decreto di tre articoli dove ordinava che la bandiera dello stato granducale toscano era sostituita con la bandiera tricolore italiana con sovrapposto lo Scudo granducale.
Sotto la nuova bandiera tricolore granducale toscana combattè contro gli austriaci, insediati nel Lombardoveneto, il battaglione dei volontari universitari pisani.389 studenti universitari pisani su 621 iscritti (due terzi di tutti gli studenti) si arruolarono partendo per una avventura che si sarebbe conclusa in un bagno di sangue: il corpo di spedizione toscano subì gravi perdite: 168 morti, 500 feriti, circa 1200 prigionieri.
Questo corpo di spedizione toscano era comandato dal generale portoferraiese Cesare De Laugier (distintosi nella campagna di Russia del 1812) ed includeva parecchi elbani. Tra questi Eugenio Bigeschi, futuro gonfaloniere di Portoferraio, il cadetto Stanislao Bechi che si meritò sul campo la promozione ad ufficiale e la medaglia al valor militare: il Bechi fu fucilato dai russi nel 1863 combattendo per la guerra per l’indipendenza di quel popolo oppresso dalla Russia. Il più valoroso di tutti fu l’artigliere Elbano Gasperi protagonista assoluto della battaglia di Curtatone e Montanara. Nella battaglia non fu sconfitto l’esercito austriaco ma le ingenti perdite bloccarono gli austriaci dando così il tempi all’esercito piemontese di riorganizzarsi e sconfiggere poi le truppe nemiche nella battaglia di Goito.
La commemorazione di questi prodi caduti pugnando per l’indipendenza dell’Italia è molto sentita proprio
perché è di nuovo guerra per la causa dell’indipendenza.
E, il tempo a disposizione per la preparazione della messa in requiem è davvero poco.
La magistratura comunitativa di Portoferraio nella stessa giornata in cui arriva l’ordine dal governatore
dell’Elba è convocata con urgenza: una seduta con un solo argomento all’ordine del giorno.
E’ quanto risulta dal copialettere del gonfaloniere:
“A dì 27 maggio 1859
1. Commissione per concordare l’occorrente col Parroco per la solenne messa di requiem per i prodi Toscani morti a Curtatone e Montanara e Goito pugnando per al conquista della Indipendenza Italiana Letta la Officiale del Governo dell’Elba, ricevuta in questo giorno,con la quale si fa apprendere che il giorno 30 del cadente mese alle ore 10 e ½ anti merid. Nella Chiesa Arcipretale di questa città, venendo celebrata una solenne Messa di Requiem per i prodi di Toscana morti a Curtatone e Montanara non che per quelli che lasciarono la vita a Goito pugnando per la conquista dell’Indipendenza Italiana, invitava il Sig. Gonfaloniere ad intervenire in forma pubblica insieme ai componenti il Municipio alla detta funzione.
Quindi unendosi ad altri due componenti la Civica Magistratura la invitava a tenere i necessari concerti col Sig. Parroco Arciprete perché tanto lo addobbo della Chiesa sia decente ed adattato alla circostanza quanto perché tutto proceda con ordine e dignità.
A proposizione del sig. Gonfaloniere si nominarono per gli effetti indicati i Signori Francese Angiolo Foresi sostituto di Gonfaloniere, Michele Coppi Priore e Domenico Mibelli Consigliere sostituto Priore.
E girato il partito riportò voti favorevoli 5, contrari nessuno.
E non essendovi altro da trattenere si licenziarono.”
(Protocollo delle deliberazioni dal dì 28 agosto 1858 al dì 12 settembre 1859.Carta 197.Archivio storico
comune Portoferraio)
Il giorno dopo, 28 maggio, il gonfaloniere Squarci invia lettera al governatore dell’Elba:
"Al Sig. Cav. Colonnello
Governatore Militare e Civile
dell'isola d'Elba
a Portoferraio
Lì 28 maggio 1859
Morte di Curtatone. Messa in requiem
In coerenza dell'invito contenuto nella officiale di VS Ill.ma pervenuta mai il giorno di ieri, la Magistratura fu sollecita a convocarsi per urgenza e nominare nel suo seno una Commissione composta dai Signori Francesco Angiolo Foresi, ss. Gonfaloniere, Michele Coppi, Priore, e Domenico Mibelli, Priore Supplente, perché la officiale indicata ricevesse il dovuto sfogo per ciò che riguarda al concerto da tenersi con questo Signor Parroco Arciprete, onde l'addobbo della Chiesa per la solenne Messa di Requiem di Requiem da celebrarsi per i prodi Toscani morti a Curtatone, Montanara e Goito pugnando per la conquista dell'Indipendenza Italiana sia decente a adatto alla circostanza. Nel rimanente poi sarà mia cura di invitare la Rappresentanza Comunale perché intervenga in forma pubblica all'ora indicata all'ora indicata alla funzione.
Mi pregio intanto
Squarci"
(Copia lettere del Gonfaloniere di Portoferraio dal dì 22 maggio 1859 al dì 5 dicembre 1860. N 96.Archivio storico comune Portoferraio)
Ed ecco i nomi degli invitati a far parte della rappresentanza comunale alla messa in requiem
"Ai Signori
Agostino Boccini
Michele Coppi
Marc'Antonio Papuccio
Priori
Domenico Mibelli
Luigi di Lazzaro Gavassa
Priori Supplenti
A Portoferraio
Lì 28 Maggio
Morti di Curtatone. Inviti alla Messa di Requiem
Resta invitata VS Ill.ma a portarsi la mattina di lunedì 30 del cadente mese di Maggio alle ore dieci precise a questa Residenza Comunale per quindi in seguito di conveniente invito ricevutone dal Governo dell’Elba, trasferirsi in forma pubblica nella Chiesa Parrocchiale per assistere alla solenne Messa di Requiem da celebrarsi per i prodi toscani morti a Curtatone Montanara e Goito, pugnando per la conquista della Indipendenza Italiana; prevenendola che mancando senza giustificare la di Lei impotenza incorrerà nella Multa stabilita dalle vigenti leggi in materia.
E con stima
Squarci”
(idem come sopra. N 97-100)
Marcello Camici