Il giovane scrittore Thomas Mazzantini (classe 1990) dopo aver pubblicato i due romanzi fantasy Garmir: l’Eclissiomante e Garmir: I Soli Prigionieri con la Baldini & Castoldi editore (il terzo episodio della saga è quasi pronto) e il racconto Backstein, (Stirpe Infernale - ’Editrice GDS), che ora offre gratis ai suoi vecchi e nuovi lettori in una riscrittura in versione digitale che può essere scaricata sul suo sito, ha deciso di lanciarsi nel mondo dell’editoria digitale da autore indipendente. Ha infatti appena pubblicato sulla piattaforma online di Amazon Torce nel Diluvio, un incalzante, immaginifico e singolare romanzo di fantascienza post apocalittica.
Torce nel Diluvio, che sta già ricevendo entusiastiche recensioni, parla di un mondo – che potrebbe essere stato il nostro - sommerso dalle acque, dove solo la Città Santa di Sirat rimane come ultimo rifugio per l’umanità. Dietro all’apocalisse si cela un mistero che ha qualcosa a che fare con il Vuoto e la Monade, due entità che prima della fine erano adorati come Dei.
Ecco come Thomas riassume il suo nuovo libro: «Un viaggio avanti e indietro nel tempo tra speranza, brutalità e mistero, per scoprire il come e il perché dell’apocalisse: 1913: Il Diluvio ha sommerso ogni cosa, tranne la Città Santa di Sirat. Gli esseri umani superstiti cercano di sopravvivere tra le sue rovine, infestate da creature ostili. 1892: Il giovane Ashvin si prepara a una giornata come le altre in un mondo dominato da due misteriosi gruppi, il Vuoto e la Monade, adorati come divinità. Ma quel giorno Ashvin e i suoi amici scopriranno qualcosa in un campo di cavoli, che cambierà per sempre la loro vita e quella dell’umanità intera. Per cercare di cambiare il destino del mondo».
Torce nel Diluvio intreccia tematiche ambientali, religiose, etiche e di genere con un linguaggio moderno e avvincente, mai banale.
Abbiamo chiesto a Thomas Mazzantini di raccontarci come e perché ha scritto questo sorprendente romanzo fantascientifico che è ambientato nel passato ma parla del nostro oggi e del nostro futuro.
Ecco le sue risposte:
Torce nel Diluvio è un libro davvero particolare, parla di una catastrofe globale già avvenuta e del tentativo disperato di salvare quel che resta di un’umanità molto diversa da quella che conosciamo ma che non ha perso la speranza. Il pianeta sembra la nostra Terra ma i tempi del racconto non sono i nostri, ci sono eroi che non corrispondono ai modelli a cui siamo abituati, una tecnologia divina e un’ingegneria genetica punitiva spinta al massimo… Per scrivere il tuo terzo libro ti sei ispirato anche alla catastrofe ecologica annunciata dal riscaldamento globale, ai rischi di una scienza non più umana e ai conflitti etnici e religiosi?
Dietro all'apocalisse del Diluvio c'è la devastazione che stiamo causando sul nostro pianeta. Non a livello di metafora o di morale, ma d'ispirazione. La mia generazione è una delle prime a crescere mentre l'umanità si rendeva conto di quanto danno abbia causato al pianeta e di quanto poco tempo ci sia voluto.
La sesta estinzione di massa, causata interamente dall'uomo, è una cosa terrificante. Credo sia impossibile scrivere senza attingere al pozzo dell'inconscio: le paure e le nevrosi si sono rovesciate da sole sulle pagine.
Pure la fede, che ha un ruolo importantissimo nel romanzo, dopo l'11 Settembre ha assunto una sfumatura oscura che pensavamo fosse rimasta nel medioevo. Per quanto riguarda l'ingegneria genetica, in realtà sono entusiasta di quello che potrebbe portare alla nostra specie. Purtroppo, dato che la tecnica sarà probabilmente appannaggio di pochi ricchissimi e sfruttata dalle multinazionali, la vedo brutta. Stessa cosa per l'intelligenza artificiale
Torce nel Diluvio è molto avvincente, quasi cinematografico, attinge alla teologia ma quando ti inoltri nella descrizione degli scontri sembra di essere in un fumetto, pur parlando di una possibile apocalisse non è un racconto apocalittico ed esiste un seme di speranza molto umana in un mondo che pure sembra destinato alla fine per un capriccio di entità imperscrutabili. A cosa ti sei ispirato?
Sì, da quello che ho detto prima potrebbe sembrare che il romanzo sia una serie di scene deprimenti e disperate, ma in realtà ho voluto sovvertire le aspettative. C'è un lumicino di speranza sempre acceso in mezzo all'apocalisse. Una torcia nel diluvio, potremmo dire. Difficile dire a cosa mi sia ispirato. C'è un po' dell'orrore cosmico di H. P. Lovecraft, ma stemperato da quel senso di avventura e scoperta che ho cercato di esprimere già nei due Garmir. I combattimenti, gli inseguimenti e i colpi di scena vengono dalla mistura di film, fumetti e anime che mi frulla sempre in testa. Troppi per elencarli tutti.
Tra i maggiori protagonisti di Torce nel diluvio - in particolare l’eroina più solida e positiva - ci sono anche personaggi LGBT (lesbiche, gay, bisex e trans), perché hai fatto questa scelta?
L'inclusione di personaggi LGBT per me non è diverso dall'inclusione di personaggi eterosessuali e cisgender. Semplicemente, quando mi sono comparsi nel cervello, erano così. Non ho scritto una storia sul fatto che i personaggi siano LGBT, ma ci sono alcuni personaggi nella storia che per caso sono LGBT. Li tratto come personaggi normali, perché sono personaggi normali.
Cosa ti ha spinto a scrivere un libro di fantascienza, anche se molto particolare, prima di terminare la saga fantasy di Garmir che è già arrivata al secondo libro?
Torce nel Diluvio in realtà è più vecchio del secondo libro di Garmir. Deriva da un racconto breve che avevo scritto e mai pubblicato, intitolato "Vuoto e Monade". è cambiato molto durante lo sviluppo, ma il nucleo è rimasto lo stesso. Questa è una storia che mi sta molto a cuore e che volevo far conoscere. Mi è sembrato giusto farla uscire appena possibile e così ho iniziato la mia avventura da scrittore indipendente proprio con questo titolo.
Garmir sarà comunque il prossimo progetto. Tornerò a scrivere di draghi e magia appena posso!
Torce nel Diluvio
Thomas Mazzantini
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Versione ebook per Kindle 2,99€
Versione cartacea 13€ + spese di spedizione