L’ALBA DELL’UNITA’ D’ITALIA ALL’ELBA (1859-1860)
In uno stato di guerra come quello che si vive nel giugno del 1859 in Toscana, il “Superiore Governo” che risiede a Firenze è molto attento alla stampa. Già il Governo Provvisorio Toscano con decreto del 29 aprile 1859, primo giorno del suo insediamento, non tollera la vendita, la distribuzione e l’affissione per le vie e le piazze di fogli scritti o stampati di qualunque specie senza il permesso dell’autorità.Poi il Governo della Toscana, succeduto a quello provvisorio, ritorna sull’argomento con dispaccio del 13 maggio 1859 dove esorta i vari governi locali ad impedire qualunque esorbitanza da parte della stampa periodica.
Tutto questo accade perche il “Superiore Governo” è teso a mantenere l’ordine e la quiete pubblica prima di tutto e poi anche per controllare che idee avverse alla causa dell’indipendenza italiana possano diffondersi.
A Portoferraio lo stampatore Alessandro Dionigi incappa nei rigori delle leggi vigenti sulla stampa.
Lo si apprende da lettera manoscritta dal procuratore del governo di Portoferraio al governatore dell’Elba
“Al Sig.re Cav.re Colonnello Governatore Civile e Militare dell’Isola dell’Elba
Uffizio del Procuratore del Governo
Portoferraio
Ill.mo Signore
Il Governo della Toscana ha ingiunto la rigorosa applicazione delle vigenti Leggi sulla Stampa.
Invano questo Uffizio ha più volte richiamato lo Stampatore Alessandro Dionigi ad uniformarsi all’adempimento di ciò che dispone l’Art.5 della Legge del 17 Maggio 1848 unicamente preordinata a garantire l’esercizio il più pronto ed efficace dell’azione competente al Pubblico Ministero.
Il contegno del Dionigi non può altrimenti essere tollerato perché dimostra uno ( ) non solo alla Legge ma anche all’Autorità incaricata della sua applicazione.
Com’Ella rileverà dalle unite carte si pubblicavano nelli ultimi del decorso mese di Maggio alcuni Stampati i quali oltre a non venire depositati prima della pubblicazione a quest’Uffizio mancavano altresì delle indicazioni esplicitamente richieste dall’art 2 della predetta Legge del 17 Maggio 1848.
Sebbene la Gendarmeria col suo Rapporto attribuisca la Stampati che sopra alla Tipografia Dionigi, e credo con verità, pur nonostante trovo conveniente di averne conferma ufficiale da VS Ill.ma a cui non può essere ignoto, per l’azione preventiva che necessariamente avrà dovuto esercitare in proposito prima delle pubblicazione di quelli Stampati, chi n’è stato il Tipografo.
In attesa di questa notizia per me opportuna all’effetto di perseguitare le dua contravvenzioni sopra indicate contro chi né è stato il Colpevole, mi onoro di essere con tutto l’ossequio.
Di VS Illustrissima
C. Cesarini
Lì 16 Giugno 1859“
(Affari generali del governho dell’isola d’Elba 1859-1860.Doc 101-260.Carta 255.Archivio storico comune Portoferraio)
Marcello Camici