Ieri sera è stata messa in rilievo l’esigenza di umanizzare le esperienze culturali. Come? Per esempio con nuove modalità di produzione dei contenuti editoriali e di fruizione degli spazi culturali. Due tavole rotonde, una sul futuro dell’editoria cartacea, l’altra sulla fruizione museale, ne hanno parlato durante la seconda giornata di Elba Book Festival. Il recupero della stampa su carta (riciclata) nell’editoria, l’organizzazione dei musei pensati come luoghi di rigenerazione, dove si creano comunità e si ricostruisce l’identità territoriale sono possibili ambiti sui cui lavorare.
New media, mai più senza ma… viva il recupero dell’esperienza slow! Preferite i libri di carta o gli ebook? Qual è la vostra esperienza di lettura? I libri cartacei sopravviveranno al calo costante di lettori e alla pervasività del digitale? Mettere i due mondi - cartaceo e web - in opposizione non ha senso, si rischia di cadere nel passatismo, ha osservato la giornalista e scrittrice Annarita Briganti di La Repubblica. I social sono parte integrante del nostro quotidiano, molti di noi leggono dallo smartphone, felicemente. Ma qui a Elbabook, temporaneamente ribattezzato Slow Book, è stato rimarcato il bisogno del recupero dell’artigianalità, della dimensione umana. Lo ha detto anhe Filippo Rossi, illustratore per Kleiner Flug Edizioni, qui per seguire la masterclass di Frank Espinosa, un disegnatore di chiara fama per colossi come Disney e Marvell, che a Rio nell’Elba conduce un laboratorio di pittura con colori acrilici. Nessuna pretesa di preordinare il futuro, ma l’esigenza si fa sentire, l’uomo va messo di nuovo al centro, la sbornia un po’ buonista e salvifica del digitale lascia ambiti di scontento. La ricchezza dei contenuti ci salverà. Il futuro passa attraverso la qualità delle pubblicazioni e attraverso la contaminazione di generi, processi, percorsi. Si riafferma il bisogno di libertà, come alternativa a ciò che producono le major dell’editoria. Lo specifico del processo editoriale a stampa - ha ricordato Orfeo Pagnani di Exorma Editrice, si sposa perfettamente con questa richiesta rinnovata.
Carta riciclata, un versatile materiale del futuro. Ampio spazio hanno preso le riflessioni sul supporto cartaceo. Il riciclo della carta - ha detto Carlo Montalbetti direttore generale di Comieco - sta nella tradizione italiana, che non produce la materia prima, e le carte riciclate di oggi sono più raffinate e versatili, offrono una vasta gamma di utilizzi creativi. La sperimentazione sta qui. Slow è un modo di pensare, di sentire, di produrre, di guardare.
Musei come luoghi di aggregazione, per rimettere arte e cultura al centro delle comunità. Molta attesa per la tavola rotonda della sera. Ospite d’eccezione l’assessore alla Cultura della Regione Toscana Monica Barni, già rettore dell’Università per Stranieri di Siena, ateneo che collabora alla realizzazione del Premio Appiani. Con lei, al tavolo dei conferenzieri, l’imprenditrice Ilaria D’Uva che con la sua azienda produce supporti tecnici per la divulgazione culturale, e Massimiliano Zane esperto di beni culturali. Il dibattito ha interessato il numeroso pubblico accorso a Rio nell’Elba, come testimoniato dalle domande rivolte ai relatori. Non sono mancati i confronti a nostro sfavore con le imprese museali d’oltralpe. Per converso, si è riproposta la constatazione di quanta ricchezza si annidi nei musei grandi e piccoli d’Italia. Politici e tecnici insieme devono provare a creare occasioni per innovare nei musei, ha dichiarato Barni. L’ascolto e l’accoglimento di progetti e sperimentazioni che vengono sia dalla società, sia dai professionisti può rinnovare l’approccio all’educazione all’arte e alla sua fruizione. L’esigenza di avvicinarsi ai musei, intesi come spazi di cura dell’anima, oltre che di conoscenza è presente e sentita, hanno concordato Barni e Zane. Sta alla politica saperli accogliere. A Rio nell’Elba, in sostanza, si è ricordato che i musei sono luoghi dove si può recuperare la connessione con il proprio territorio, individuando attraverso la cultura un senso di appartenenza.