La voce dei testimoni. La terza giornata di Elba Book Festival si apre con una tavola rotonda dedicata ai migranti. A raccontare le loro esperienze i protagonisti che vivono in prima linea la cronaca, Eleonora Camilli, giornalista di Redattore Sociale e Internazionale, Francesco Pistilli, fotoreporter, Andrea Costa, uno dei responsabili di Baobab Experience di Roma, il cui claim dice tutto: protect people not borders. A moderare Luca Lunedì, conosciuto sull’isola per i suoi lavori che hanno vivacizzato la scena giornalistica locale, ora passato a Rtv38. Le testimonianze di chi si reca sui luoghi, verifica i fatti e ripercorre le storie dei migranti emoziona e incolla il pubblico alla sedia.
Il lato umano delle storie, basta fake news. Le storie di chi fugge da terre lontanissime affrontando torture, stupri, privazioni indicibili hanno la brillantezza dell’esperienza vera. Andrea Costa è ormai un personaggio, va in giro per raccontare la situazione del più grande centro di accoglienza creato a Roma da volontari, sgomberato decine di volte, ma ancora lì. E’ vero che ve l’hanno incendiato? Sì ma dopo che ci avevano sgomberato, per cui non è successo nulla. Tutto aiuta: una maglietta, un paio di scarpe, una scatoletta di tonno, ma soprattutto un po’ di tempo, dedicato a chi, altrimenti, non ha occasione di comunicare, e si chiude nell’isolamento tipico delle vittime. Francesco Pistilli, fotografo di chiara fama, ha seguito i flussi biblici di chi fugge scappano dalla propria terre e intraprende viaggi che durano anni. E’ stato in Uganda e in Sud Sudan. E’ stato anche a Idomeni, il più grande campo profughi d’Europa, al confine tra Grecia e Macedonia. I suoi scatti provano a restituire dignità a questa massa di persone che sogna solo una vita normale. Eleonora Camilli è una giornalista che si occupa di migranti da almeno dieci anni, il suo articolo più letto è quello che smaschera la bufala dei 35 euro dati a ciascun migrante. Sa le cose, le spiega bene. Fa un lavoro incessante, quotidiano e vuole far sapere.
Gorino, la Scozia. Un ferrarese dal pubblico ricorda quello che è successo a Gorino. Il paese assurto alle cronache per aver rifiutato di accogliere undici profughe. La storia però, dopo la vergogna, ha avuto un finale che i giornali hanno trascurato. Dopo il clamore, lo shock che irrompe nella piccola comunità, la gente capisce. Altra testimonianza dal pubblico. Un docente universitario che vive in Scozia ricorda che la premier si è offerta di accogliere i migranti, ma la politica e la burocrazia lo impediscono. Insomma ci sono tante storie, non tutte di rigetto e rifiuto. Sono storie minori. Il main stream del giornalismo come della politica, parla, urla alla pancia, e ci si ferma lì.
Letture condivise in lingua originale. Arriva il momento della lettura condivisa. Sul sagrato della chiesa gli attori protagonisti sono i detenuti della casa di reclusione di Porto Azzurro. Tanta gente, entusiasta. Valeri, Luigi, Altin, Catello, con loro l’educatore Paolo Maddonni, leggono brani letterari in lingua russa da Requiem per un soldato di Oleg Pavlov, Che disgrazia l’ingegno di Aleksandr Griboedov, i testi vincitori del Premio Appiani. Dell’incipit di La figlia oscura di Elena Ferrante, Altin legge la traduzione in albanese. E’ palpabile il piacere di stare insieme. La vocalità elegante, le sfumature di una lingua diversa risuonano come ricchezza, un po’ misteriosa. Viene voglia di leggere, studiare, saperne di più.
Leggere un libro è un gesto politico. Infine lo show del romanziere Roberto Pazzi, un istrionico dotto, un maestro nelle citazioni. E’ uno dei pochi autori che non sono incorsi nelle mitiche stroncature di Michiko Kakutani, notissima critica New York Times. Colpisce nel segno una battuta fulminante di Annarita Briganti, sul palco a dialogare con l’autore. Leggere un libro, oggi più che mai, è un gesto politico. Già.
Saturno, il pianeta re dell’estate. Il Gruppo Astrofili di San Piero, sulla terrazza del Barcocaio e sul bastione a fianco della chiesa parrocchiale di San Giacomo e Quirico, allestisce punti di osservazione con i telescopi che, mostrando la ricchezza del cielo di luglio, sono puntati su Giove e Saturno con i suoi magici anelli. E’ un evento collaterale, ma si sposa con le continue suggestioni che si rincorrono nelle piccole piazze del paese.