Il mio nome è Legno Spiaggiato nr. 24. faccio parte della famiglia Kao Ling, secondo Cerchio.
Sono giorni ormai che sono qui, incastrato nel dirupo di questa scogliera dell’isola.
Affido questo messaggio ai venti che mi sfiorano senza sosta con la speranza che giunga al mio creatore. Prima di diventare quello che sono, sono stato ramo, ramo caduto, bagnato dalla pioggia e infine dal mare. Per una lunga eternità. E solo dopo tanto vagare, un giorno le onde mi hanno lasciato su una spiaggia di ciottoli. Il sole mi ha asciugato mostrando al mondo la mia nuova natura. Liscia, grigiastra e salata. Intorno a me altri legni spiaggiati, simili e muti. Poi, non saprei dire con esattezza quando, è apparso il creatore che ci ha guardato e soppesato, uno per uno. Ci ha legato in fascine e ci ha portato via. Le fascine erano due, in ognuna dodici di noi.
Vi ho scelti per farvi diventare la mia opera, il suo nome sarà Kao Ling.
Il creatore ci raccontò della sua visione, dell’alto e della collina, dei due cerchi, del colore che stava preparando con l’argilla rara che c’era in quell’isola e in pochisse altre parti del mondo. Ci immerse per metà in quel bianco latte di pietra e ci stese ad asciugare tra gli alberi. Tutti ci guardavano con curiosità, gli alberi stessi, gli umani piccoli e grandi.
Era il finire del giorno. C’era vento sulla scogliera. Lentamente il creatore ci dispose in due cerchi cercando un punto di unione nell’equilibrio tra terra e mare. All’interno mise due grandi pietre di granito. Quando ebbe finito, iniziò qualcosa di cui non so raccontare, noi legni non conosciamo bene le emozioni. E’ stato come se in un solo istante tutto il nostro piccolo essere diventasse grande come l’universo. Non c’era più un me, un dove, un quando. I nostri due cerchi erano qui e altrove. Non c’era più solitudine ne’ paura. Solo la gioia del nostro creatore, dei piccoli cristalli della scogliera, della poiana alta sopra di noi, delle due balene apparse per caso.
Il sole era ormai calato quando ci disse addio. Vi lascio qui, come dono alla mia isola, al mare e al vento.
Avevamo trovato il nostro posto e niente ormai aveva più importanza.
Sono passati alcuni giorni, e già non siamo più dove dovremmo essere. Ma non sono state le tempeste di mare e di vento a prendersi cura di noi. Non ne hanno avuto il tempo. Sono state altre tempeste che esistono solo nella mente degli umani, tormente di cui ignoravamo l’esistenza. Non saprei dirvi cosa è accaduto di preciso. Ho perso di vista i miei ventitré fratelli e anche le pietre che ci tenevano uniti. Nonostante questo non mi sento solo. Ditelo al mio creatore.
Kao Ling, 24 legni spiaggiati e due cerchi per un’installazione è stata messa in opera da Riccardo Mazzei il 15 luglio 2017 sulla scogliera di Sant’Andrea, in occasione del Ramadoro Wood Festival.
L’installazione è stata rimossa da ignoti.
Il nome deriva dal cinese Kao (alto) e Ling (collina), caolino.
Kao Ling é un’installazione site specific, composta da legni restituiti dal mare, polvere di caolino e pietre granitiche. Il lavoro è pensato, nasce, si conforma e modifica seguendo il dinamico rapporto che si instaura fra artista e genius loci. Una scenografica distesa di granito sul mare, materiali naturali organici, la ricerca di un luogo a monte lungo la scogliera. 24 legni immersi nel caolino per metà, due raggiere energetiche. L’equilibrio fra mare e terra in un gioco senza fine.
Riccardo Mazzei è nato a Marciana Marina e dal 1999 vive e lavora a New York.
Dal 2012 crea per Legambiente installazioni d’arte ecosostenibile all’Isola d’Elba: “Ad Pontem”, 2012. “Abbasso il fascio”, 2013. “Holy Crab!”, 2014. “Cavalloni”, 2015.