Gentile redazione di Elbareport,
volevo segnalarvi una dis-avventura che riguarda anche la vostra bella Isola di cui sono innamorato da, ormai, decenni.
Casualmente mi sono imbattuto, nel vasto mondo virtuale, in un post che parlava di una “non mostra” che si tiene a Piombino, luogo amato ed odiato da isolani e turisti. Passaggio obbligato e quindi “detestato” per ri-entrare nel mondo foresto o a casa.
Sono, per mia natura, curioso e avendo tempo in attesa di un traghetto, prenotato con troppo anticipo, ho trovato così il modo di trascorrere “il tempo in continente”.
Non mi è costato nulla fare una semplice telefonata.
Mi ha risposto molto gentilmente un signore, ho scoperto poi, che lavora all'Elba sopratutto in inverno e che considera l'Isola suo luogo di elezione assieme alla sua terra ligure d'origine. Ho chiesto se era possibile visitare la non-mostra e mi ha detto che non c'era nessun problema.
L'esperienza è stata un tuffo nell'anima di un mondo che pensavo perduto. La “non-mostra” non è altro che la sua cantina dove lavora e vive la sua arte in silenzio con poca o punta voglia di mostrarsi al mondo.
“Sto il più lontano possibile dal mondo dell'arte” mi ha detto.
Ed infatti le sue opere, lui li chiama quadri, ma in realtà sono fotografie molto molto particolari, sono molto lontane dall'arte che troviamo oggi in giro nel mondo reale o virtuale che sia.
Sono, sopratutto per chi ha un minimo di dimestichezza con la storia dell'arte, un “riassunto d'arte”.
In quella cantina, con i lavori in corso, tutto si mescola: oggetti, quadri, scarti di lavoro,arte, piccole cose di vita, in un disordine che mi dice Paolo “non è altro che voglia di comprendere”.
Così, quei quadri con colori e prospettive azzardate di oggetti banalissimi mi fanno pensare ad un mondo dove esiste un “altro” tempo e dove la bellezza non deve essere “esibita”
Un po' come la Vostra Isola che oggi vedo ancor più bella, nonostante l'attesa di un traghetto.
Edo Marelli