Nei locali dello Spazio per l'arte- Passo della Pietà di Rio nell'Elba giovedì 17 Agosto si apre la mostra collettiva degli artisti fioretini Lorenzo Lazzeri, Alessandro Nocentini e Guido Pinzani.
L'inaugurazione si svolgerà alle ore 18,30. Nei giorni successivi la mostra sarà aperta al pubblico dalle ore 18,30 alle ore 20,30 ad ingresso libero.
Lorenzo Lazzeri è nato a Firenze nel 1956, si diploma all’Accademia delle Belle Arti nel 1979 e si presenta per la prima volta al pubblico, quattro anni dopo, con la prima mostra. Da allora, molte sono state le esposizioni personali e collettive che lo hanno visto protagonista, convalidandolo fra le personalità più attive e valenti del panorama artistico fiorentino. Pittore schietto, sinceramente innamorato delle affascinanti visioni paesistiche nelle quali si immerge, Lorenzo Lazzeri ha eletto,
fin da subito, la Natura quale soggetto privilegiato; nei suoi primi dipinti, dedicati per lo più al tema dell’acqua e del mare, si coglieva la netta volontà di voler penetrare fin dentro l’elemento naturale; coglierne il respiro, catturarne anche il più lieve ed impercettibile soffio vitale.
Alessandro Nocentini è nato Firenze nel 1949. Ha studiato al Liceo Artisitico di Firenze con gli insegnanti Mongatti, Biasion e Loffredo. Nel 1969 inizia un rapporto di lavoro con la galleria Tornabuoni di Firenze, dove nel 1973 tiene la sua prima personale. Dal 1979 al 1985 dirige lo studio PDA (Prova D’Autore) a Firenze dove tiene lezioni di incisioni e di stampa. Ha partecipato alle più importanti rassegne di grafica internazionali.
Su richiesta del prof. Carlo Del Bravo ha tenuto lezioni sulle tecniche d’incisione agli studenti della facoltà dell’Arte dell’Università di Firenze. Ha lo studio nella campagna fiorentina dove vive. Ha tenuto numerose esposizioni nazionali ed internazionali.
Guido Pinzani nato a Firenze nel 1940 è senza dubbio uno degli scultori fiorentini più importanti del secondo Novecento. In seguito alla formazione presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia con il maestro Alberto Viani, dopo essere già stato allievo di Quinto Ghermandi, Pinzani a partire dagli anni sessanta si caratterizza per una ricerca plastica aperta alla scultura moderna: in Germania nel 1967 realizza una serie di sculture in pietra vulcanica di Bochum che testimoniano l’assimilazione della lezione di Fritz Wotruba, l’esperienza si conclude con una mostra personale presso la Nuova Università. Rientrato in Italia assume l’incarico di insegnamento all’Accademia di Belle Arti di Urbino e successivamente al Liceo Artistico di Firenze. La sua scultura dopo una fase caratterizzata da un linguaggio moderno fondato su un ripensamento delle avanguardie storiche, segnatamente del Cubismo e del Futurismo, parallelamente ad una scoperta della scultura tribale africana ed oceanica, si orienta verso un linguaggio strutturale geometrico, di ricerca delle forme primarie, che assume a modello gli esempi di Costantin Brancusi. Presente in numerose mostre collettive e personali acquisisce un posto di rilievo nella cultura plastica contemporanea, come è stato segnalato dagli scritti di diversi critici, tra i quali: Umbro Apollonio, Luciano Caramel, Giorgio Di Genova, Renzo Federici, Renzo Gherardini, Giuseppe Marchiori, Raffaele Monti e Francesco Ragghianti.
La mostra antologica curata dalla Galleria Open Art di Mauro Stefanini a Prato propone una lettura completa del percorso dello scultore, nelle diverse fasi della sua ricerca e nei diversi materiali di espressione, dal legno policromo alla pietra, dal bronzo alla ceramica.
In occasione della mostra verrà presentato un catalogo che raccoglie duecento opere dell’artista e costituisce una prima recensione, progetto per un catalogo ragionato.
L’opera di Pinzani viene a collocarsi nell’ambito della ricerca plastica più impegnata riguardo anche la grande tradizione, con un riferimento continuo ai temi della scultura italiana del Novecento, da Arturo Martini a Marino Marini, libera dalle evasioni più recenti che tendono a privilegiare gli allestimenti e le performances a dispetto della costruzione dell’opera.