Viste le importanti scoperte archeologiche fatte a San Giovanni durante la recente campagna di scavi nella proprietà della famiglia Gasparri, frutto della programmazione congiunta di un folto gruppo di istituzioni che formano l’associazione “Aithale” e che hanno avuto il contributo di Italia Nostra Giglio Elba e del Comune di Portoferraio, Legambiente Arcipelago Toscano torna a ribadire le sue richieste avanzate più volte con le osservazioni al Piano strutturale, al Water front ed agli altri strumenti urbanistici e varianti del Comune di Portoferraio, cioè che la laguna costiera costituta dal bacino delle Saline (Bacino delle Terme) e Salina delle Prade, con l‘,area archeologica di San Giovanni e della Villa romana delle Grotte siano inserite tra le zone Ramsar e le Zone speciali di conservazione del sistema europeo Natura 2000 (Zps/Zcs/Sic/Sir). ed al Comune di Portoferraio di sostenere formalmente tale richiesta e di considerare tutti gli effetti quelle aree come se fossero già soggette alle tutela del sistema Natura 2000».
In un precedente contributo il Cigno Verde scriveva: «Per l’effettiva tutela dell’oasi naturalistica di San Giovanni si propone al Comune di Portoferraio di richiedere alle autorità competenti l’inclusione dell’area di laguna costiera nell’elenco delle aree Ramsar, Sir, Sic e Zps, collegandola al Sir già esistente di Schiopparello-Le Prade-Mola ed estendendo la proposta Oasi di Schiopparello, di adottare un regolamento di gestione e di sottoporre qualsiasi trasformazione nell’area a specifica valutazione d’incidenza, in vista di un’inclusione nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano».