L’ALBA DELL’UNITA’ D’ITALIA ALL’ELBA (1859-1860)
Bettino Ricasoli, il 30 settembre 1859, con dispaccio telegrafico informa il governatore di Livorno il quale a sua volta informa quello dell’Elba con lettera cui ha allegato in copia il dispaccio di Ricasoli.
Nel dispaccio il Ricasoli informa le massime autorità che il giorno prima, il 29 settembre, il governo della Toscana ha emanato proclama dove dichiara che d’ora in poi eserciterà il suo potere in nome di S.M. Vittorio Emanuele di Savoia, Re Eletto.
Questa è la lettera del governo di Livorno a quello di Portoferraio:
“Governo Civile e Militare di Livorno
Al Sig. Cav. Colonnello
Governatore dell’Elba
Portoferraio
Ill.mo mo Signore
Onde anticiparle quanto più e possibile la notizia ,le compiego copia d’un Dispaccio Telegrafico del Ministero dell’Interno pervenutomi momenti orsono; nell’atto che passo a ripeterle i sensi della più alta stima
Lì 30 settembre 1859
Il Governatore
Annibaldi Biscossi”
(Affari generali del governo dell’isola d’Elba 1859-1860.Doc 101-260.Carta 260. Archivio storico comune di Portoferraio)
Questo è il testo del dispaccio di Bettino Ricasoli allegato alla lettera dal governatore di Livorno inviata a quello di Portoferraio
“Governo Civile e Militare di Livorno
Copia di Dispaccio Telegrafico di S.E. il Ministro dell’Interno diretto al Governo Civile e Militare di Livorno in data del 30 settembre 1859 a Ore 1.45 p.m.
Stamani sono stati affissi un Proclama col quale il Governo dichiara che d’ora in poi eserciterà i suoi Poteri in nome di S.M. Vittorio Emanuele Re Eletto,e altri Decreti analoghi. A mezzogiorno è stata inalberata sulla Torre di Palazzo Vecchio la Bandiera Italiana con lo Stemma di Casa Savoia .Grandissima folla assisteva sulla Piazza ed è uscita in caldi e prolungati applausi mentre le artiglierie del Forte facevano una salva.
I Proclami e i Decreti si spediranno come all’ordinario,la Bandiera sarà innalzata con la stessa pompa qui seguita. Lo Stemma per il Palazzo dell’Autorità Governativa Locale sarà spedito appena sarà pronto e servirà di modello per quello delle Delegazioni del Circondario e gli altri Uffizi di dipendenza Governativa.
B. RICASOLI”
(Idem come sopra)
Il dispaccio, aldilà della conoscenza che ci fa avere del giorno ed ora precisa in cui è iniziata a sventolare su Palazzo Vecchio in Firenze la bandiera tricolore, che da allora non ha più abbandonato, dimostra come lo statista voglia coinvolgere le autorità toscane, anche quelle più periferiche, e in particolare l’autorità governativa locale dim più alto grado (governatore), nella politica di cui egli è fautore: una rapida e veloceannessione della Toscana al Piemonte, senza violenza e nell’ordine pubblico.
Marcello Camici