L’ALBA DELL’UNITA’ D’ITALIA ALL’ELBA (1859-1860)
Continua la circolare scritta da Bettino Ricasoli che il governatore dell’Elba ha inviato al cancelliere e ministro del censo dell’isola:
“…Quanto poi alla scelta dei Rappresentanti Comunali nessun giudizio sarebbe migliore di quello degli elettori stessi .quando la libertà del voto sia esercitata esercitata senza passione e con la necessaria indipendenza. La Legge nell’allargare il campo dell’eleggibiltà molto più che non fosse nel Regolamento del 1849 ha voluto che tutte le capacità locali e tutte le influenze legittime potessero esser valutate. La legge peraltro nel dare questa larghezza di scelta,ha contato assai sul senno degli elettori i quali tanto più sentiranno la responsabilità del loro voto,quanto maggiore è il numero dei cittadini ai quali può essere dato.
Se questo senno non farà difetto le prossime Elezioni Comunali saranno un degno riscontro delle Elezioni Politiche. Il Patriziato e la ricca possidenza che tanto nobilmente rivendicarono il loro diritto di partecipazione alla vita pubblica del Paese,non saranno certo per trascurare le Elezioni Comunali. Gli atti
compiuti in Parlamento obbligano i loro Autori i quali debbono a se stessi e alla Patria il non rifiutare di sobbarcarsi a tutti i carichi che il vivere libero impone a chiunque seppe mostrarsi degno della pubblica fiducia.
Non si può nemmeno dubitare, che dopo aver seduto nell’Assemblea Nazionale, Essi non debbono sdegnare gli Uffici Municipali, come troppo umili, perché veramente non vi è opera prestata alla Patria che sia senza dignità ed il maneggio degli interessi del Comune fu sempre considerato utile e necessario al Governo degli interessi dello Stato.
Queste considerazioni ho voluto esporre a V.E. invitandola a farle comprendere il valore ai suoi Amministrati i quali da ciò rileveranno quali importanza dia il Governo alle prossime elezioni Comunali.
Quando le Leggi si fanno non per cedere in apparenza alle necessità del momento, ma per intima persuasione di soddisfare i bisogni della civiltà, il Governo è in dovere di invigilarne attentamente l’esecuzione e non di abbandonarle al casi ed all’arbitrio degli uomini non sempre ben disposti alle novità benché buone.
Questo dovere intendo adempiere per tutte le riforme che rilevano dal mio Ministero e però così di sovente chiedo il concorso efficace delle Autorità che ne dipendono.
Nella fiducia di ottenerlo in questa occasione come lo ho ottenuto nelle altre, mi pregio
BETTINO RICASOLI
Lì 4 ottobre 1859”
(Ministeriali di diversi dipartimenti del 1859. C158. Archivio storico comune Portoferraio)
Ricasoli si era dichiarato favorevole a restaurare il principio elettivo come fondamento degli ordini municipali e aveva fatto predisporre al consiglio di stato una legge basata sul regolamento del 1849 ma con variazioni significative. Considerava le lezioni comunali come suggello all’assemblea dei rappresentanti tenutasi nell’agosto 1859.
Nelle elezioni dell’’autunno del 1859, avvenute il giorno 30 ottobre, i moderati, cioè coloro che volevano annessione al regno di Sardegna nell’ordine e senza violenza, con a capo Ricasoli, riportarono una strepitosa vittoria dal momento che dalle loro fila proveniva l’80% dei consiglieri comunali.
Ricasoli riformò il regolamento del 28 settembre 1853 ispirandosi al progetto di legge Capponi del 1848. Venne reintrodotta l’elezione dei consiglieri comunali che sarebbero stati eletti con schede segrete a scrutinio di lista.
Il diritto elettorale venne riconosciuto ai due terzi dei contribuenti alla tassa prediale presi per ordine di maggiore quota sul ruolo generale dei contribuenti.
Il diritto elettorale poteva essere esercitato dall’elettore stesso o da chi lo rappresentava per legge ovvero per scheda segreta.
Tutti gli elettori del comune erano eleggibili con un significativo allargamento del campo di eleggibilità rispetto al regolamento del 1849 seppur con alcune importanti eccezioni.
La nomina dei gonfalonieri rimaneva ancora sottratta al principio di elezione.
Continuava il governo nella persona del ministro dell’interno a nominare il gonfaloniere.
Marcello Camici