Sabato scorso attorno ale ore 18,00 Carlo Murzi, noto veterinario della città di Portoferraio, ha presentato nella sala conferenziale della Gran Guardia, in centro a Portoferraio, la sua raccolta di poesie dal titolo “Di mare, di luna e di sabbia”, pubblicato con la Casa Editrice Persephone. Io inizio presentando la Casa Editrice delle cui scelte sono responsabile e la signora Cecilia Pacini, amica d’infanzia di Carlo e da poco tempo ritornata a vivere sull’isola, introduce con bellissime parole la persona e il lavoro del poeta. La sala si è riempita, non c’erano più sedie disponibili. La gente arrivava fino alla porta d’ingresso dell’altra sala, era una serata fredda, si è riscaldata di presenza e di cuore. Le persone presenti erano attente e sensibili. Noi, un po’ emozionati all’inizio, ci siamo via via sciolti e man mano che i versi della poesia si materializzavano nell’aria attraverso la voce del lettore, una cupola invisibile ma tangibile si era formata e libratasi in alto consacrava la sala.
Un ringraziamento a tutti i presenti.
Angela Galli
Presentazione di Carlo Murzi di Cecilia Pacini
Parlare di Carlo e' un po' come parlare di me stessa, riscoprire radici comuni, interrotte pero' da trent'anni di assenza e lontananza, durante i quali il tempo ci ha visto condurre vite parallele diverse.
Io ho fatto un lungo viaggio per tornare all'Elba, sia letteralmente che emotivamente, e ci sono tornata con una testa e una maturita', ovviamente, diverse da quando andai via a diciannove anni senza voltarmi indietro. Il mio e' stato un viaggio piuttosto cacofonico, riempito dal mio lavoro all'estero, la mia famiglia e tanti traslochi.
Carlo non e' scappato, e' rimasto qui, ma anche lui ha fatto un viaggio. Un recente e interessante studio dello psicologo Shimon Edelman, intitolato "La felicita' della ricerca", cerca di dimostrare, con un confronto tra scienza e letteratura, che la felicita' non sta tanto nel raggiungimento di un particolare stato esistenziale, quanto nell'incessante processo di crescita di tutti noi. Carlo ed io siamo una prova di queste teorie. Quello di Carlo, al contrario del mio, e' stato un viaggio interiore, di solitudine, di profonda crisi, maturazione e infine il raggiungimento di una nuova consapevolezza: ho bisogno di solitudine, di me tranquillo, creativo e non passivo.. ("Peso del Mondo"). Una solitudine che si e' rivelata feconda, non sterile, che e' riuscita persino a bandire il pessimismo, in modo diretto e consapevole ("Resistenza"), o con dolcezza ("Conclusioni"), stimolando la nascita di poesie e di riflessioni lucide e chiare, modulate, alcune volte, anche dagli elementi naturali, come il mare, l'amore per gli animali, o insieme alla sua musica.
E' una persona molto diversa da come era quando sono partita. T.S. Eliot scriveva che Non cesseremo di esplorare/E alla fine dell'esplorazione/Saremo al punto di partenza/Sapremo il luogo per la prima volta. Rincontrarsi e' stato un piacere reciproco immediato, e la lettura di questo suo libro, che ha catturato dalla prima riga la mia attenzione, ha funzionato da collante, da elemento catalizzatore tra il passato e il presente: le sue poesie hanno permesso di riscoprire una persona nuova, magari piu' riflessiva, piu' matura, disincantata, sicuramente piu' aperta e sicura di se', ma anche di ritrovare l'allegria e la spontaneita' della nostra gioventu' elbana (che ho poi riconosciuto in "Noi dell'isola" .. ridere per una bella stupidaggine, per un'ironia non scontata...).
E' successo non molto tempo fa durante un viaggio "avventuroso" a Pianosa (andare a Pianosa e' sempre emozionante), insieme, per caso, ad amicizie in comune, alla ricerca di reperti architettonici e sfondi naturali. Li' il passato ha trovato un aggiornamento preciso e delicato nella condivisione di interessi e nella simpatia che queste amiche gli dimostrano. Al punto che, prima di venire qui, ho chiesto loro di mandargli un messaggio. Sto parlando delle autrici di quei libri eccezionali che sono "I Giardini dell'Elba" e il nuovo "Arcipelago Nascosto", due persone, architetti del Paesaggio, e quasi elbane (anche la loro casa editrice e' "elbana": Olschki), unite da una profonda conoscenza e un amore trentennale per l'Elba, Maria Pia Cunico e Paola Muscari.
Ve li leggo, e concludo, perche' Carlo merita questo affetto che sa generare
"Ho già scritto a Carlo qualche giorno fa complimentandomi per il libro, ma aggiungo allora che la mia passione per l'isola deriva anche, e non solo, dai suoi abitanti che, dopo un primo approccio spesso spigoloso, si svelano un pò alla volta, rivelando caratteri speciali, diverse e del tutto inaspettate declinazioni, interessi, con una malinconia velata che viene dall'essere sempre e comunque isolani!"
Maria Pia Cunico
“Abbiamo le finestre vicine, guardiamo entrambi la baia e il Volterraio. Vedevo sempre le tende alla sua finestra, ma non ce n’è bisogno perché nessuno può guardare dentro. Pensavo: Carlo forse ha paura che il paesaggio lo colga di sorpresa…troppa emozione. Un giorno ho trovato il coraggio di chiedergli perché non toglieva tutte le tende e così, quando si è deciso a farlo, tutte le sue poesie - racchiuse da tanto tempo nei cassetti - se ne sono volate via. Poi hanno fatto un giretto sulla baia… e sono ritornate ricomposte in questo bel libro….. “
(una sua vicina di casa)
Paola Muscari
Cecilia Pacini