Dopo cinque mesi tondi ha chiuso i battenti a Portoferraio la mostra multimediale sull'esilio di Napoleone Bonaparte all'isola d'Elba, 'L'esilio dell'aquila', appunto. Un'iniziativa coraggiosa, con il patrocinio del Comune di Portoferraio per la suggestiva sala di S. Salvatore nel complesso De Laugier, la collaborazione della Cosimo de' Medici, delle Arciconfraternite Misericordia e SS. Sacramento e dell'Agenzia Blue Media.
Oltre 14 mila visitatori paganti (per due terzi provenienti dal circuito della 'Card Cosmopoli' dei siti culturali) sono un risultato incoraggiante che, se non ha coperto i costi, ha dimostrato che con maggiori sinergie (ad esempio con gli stessi Musei Napoleonici, ndr) l'obiettivo è a portata di mano; lo stesso impianto della mostra di 'lunga tenuta' che abbraccia tutta la stagione estiva, offrendo così, come ricordava l'imprenditore Marcello Bargellini, ideatore dell'evento, “maggiore attrattiva per il nostro territorio”, è altresì suscettibile di concreta attenzione da parte dei soggetti che istituzionalmente promuovono l'isola.
A tal proposito, è utile sapere che il film (presentato a importanti Festival del Cinema) dal quale sono stati tratti gli episodi della mostra, si sviluppa anche, nelle riprese esterne, in contesti di paesaggi marini e terrestri davvero suggestivi.
Gli otto monitor da 65”, con i filmati dei momenti salienti della presenza di Napoleone all'Elba, i totem con le ampie didascalie esplicative, in quattro lingue, gli oggetti (dalle chiavi della città al lasciapassare fasullo - S. Sede della madre del còrso) hanno fornito ai visitatori quel filo rosso interpretativo in sintonia con le ambientazioni museali delle residenze napoleoniche di Villa dei Mulini e di S. Martino visitate, prima o dopo da quegli stessi turisti.
Il sipario è così calato sul primo atto di questa rappresentazione voluta e curata, nei vari aspetti storici, multimediali, organizzativi e produttivi, da Gloria Peria, Leonello Balestrini, Stefano Muti, Paolo Chillè, Marcello Bargellini, SEED Art & Design, Blue Media.
Arriverderci al 2019 (con qualche innovazione) per la seconda parte...
CR