L'attuale Piazza della Repubblica una volta era un giardino.
Non un giardino qualsiasi ma il punto focale dell'asse prospettico che dal Molo Elba, attraverso la Porta a Mare, lungo via V. Veneto, arriva fino alla Piazza. Un giardino nato con il terrazzamento e la correzione della antica "Piazza d'Armi", la conversione di un luogo di guerra in centro della vita sociale, un fulcro di bellezza, il cuore pulsante della città, contraltare gentile delle strutture siderurgiche che crescevano fuori delle mura Medicee, oltre il Ponticello.
Sostituire il giardino con un parcheggio è stato come pugnalare Portoferraio al cuore.
Purtroppo, è difficile immaginare che una prossima amministrazione locale riesca a riportare Piazza della Repubblica agli antichi splendori, occupiamoci, quindi, del verde pubblico che ancora esiste.
Nell'interessante articolo di Maria Pia Cunico, http://www.elbareport.it/arte-cultura/item/3372-oltre-il-giardino-il-parco-pubblico-della-citt%C3%A0-luogo-urbano-per-eccellenza pubblicato su questo giornale venerdì 15 Febbraio, l'autrice ha trattato l'argomento in maniera molto esauriente dal punto di vista architettonico, ma anche dal punto di vista sociale, perché il parco cittadino non è solo un luogo fisico, è anche un posto simbolico della vita sociale quotidiana, un luogo d'incontro, d'unione e di scambio.
Un'esigenza umana.
Nel corso degli ultimi decenni alcune tra le più importanti città europee hanno recuperato gli spazi pubblici, sia nei centri storici che nei quartieri periferici, creando giardini e zone pedonali, sottraendoli al traffico automobilistico. Azioni dettate dalla volontà di restituire alla vita della comunità gli spazi occupati dalle auto, ma anche di favorire il turismo e ridurre i fattori inquinanti.
La città di Portoferraio, pare essere in controtendenza rispetto a questo trend globale.
Durante gli ultimi decenni, i luoghi che i Portoferraiesi frequentavano per abitudine, sono stati tutti messi in gabbia.
Cancelli e inferriate ostacolano l'accesso a quei luoghi della nostra cultura e della nostra tradizione che un tempo erano fruibili, da tutti, in qualsiasi momento del giorno, della settimana, dell'anno.
Così, mentre i Giardini delle Ghiaie sopravvivono ingabbiati in una grottesca armatura arrugginita, attraverso la quale si può passare anche a cancelli chiusi e alla Linguella non sai mai se il cancello è aperto oppure no, sui bastioni delle Fortezze, un posto che non ha eguali nel Mediterraneo, non ci va più nessuno.
Negli anni '70 tutte le entrate erano aperte, e il parco accessibile dai diversi punti strategici di una citta arroccata, c'era un parco giochi molto frequentato, era un luogo che faceva parte del quotidiano. Ora grandi cancelli, di cui uno malmesso e pericoloso, ne impediscono l'accesso da tutti quei punti. Resta disponibile, a fasi alterne, il poco invitante ingesso vicino al "tunnel" della Porta a terra.
Se diventa scomodo arrivare in un posto, e non sai mai se trovi aperto o trovi chiuso, alla fine non ci vai più.
Così, mentre i Bastioni continuano a giacere al sole, nel pieno del loro splendore, restano vuoti, perchè tutta la vita sociale che per secoli vi si è svolta all'interno, è morta. Estirpata, piano piano dall'immaginario della collettività, come se esistesse una non ben definita paura che impedisce di aprire, di far vivere quei luoghi, come era sempre stato.
Tra una città che urla, perché il centro storico sta morendo, e una scelta politica di questo tipo, il nesso, onestamente, sfugge.
Tatiana Paolini
Nelle Foto ER: i 5 ingressi per le Fortezze Medicee.
Dall'alto verso il basso:
L'ingresso del Falcone, a suo volta chiuso in un più recente cancello alla base dell'ultimo tratto di salita che porta a Forte Falcone (questa situazione dovrebbe essere superata alla fine dell'ultima fase dei lavori
di ristrutturazione del Forte iniziati all'inizio di Febbraio 2013).
Il cancello malmesso di via della Regina.
L'ingresso di via dei Palchetti, l'ingresso di Via Guerrazzi (di cui è in previsione una ristrutturazione in tempi brevi). L'ingresso "Gedit". Sotto ancora, l'accesso al Forte Stella, ma quello è un capitolo a parte.