Mago Chiò era vissuto nella seconda metà dell’Ottocento. Nato a Portoferraio nell’Isola d’Elba qualche anno dopo l’Unita d’Italia in una delle vie più antiche della vecchia Cosmopoli (nome che fu affibbiato alla città nei primi tempi della sua costruzione).
Era un tipo eccentrico e analfabeta. Non aveva né arte né parte, come si dice, anche se all’anagrafe era stato scritto: di professione bracciante.
Viveva nell’antica Fortezza medicea e mangiava di tutto. Era conosciuto da tutti e in larga misura anche ben voluto. Aveva amici tra i notabili della cittadina fortificata come avvocati, podestà, i professionisti e i bottegai, e soprattutto certi giovinastri della città che impazzivano per le sue trovate e le funamboliche gesta.
Gli amici più importanti erano due fiorentini: il Farmacista della città Gio Batta Pezzolato, da alcuni anni trapiantato all’Elba, e il celebre pittore Telemaco Signorini fondatore della storica corrente pittorica dei macchiaioli, con la sua Nene, la prediletta figlioccia e musa ispiratrice.
Era un buono il Mago, ma all’occorrenza sapeva farsi rispettare. A modo suo era anche un artista. Ma la cosa che sapeva far meglio e che lo distingueva da tutti era arrampicarsi ovunque ci fosse una fortezza, un dirupo, una falesia, una montagna, insomma una qualsiasi asperità come diceva lui che “andasse in qualunque pericolo di vita, in qualunque altezza che possa restare incredula al popolo”. E per essere il migliore e mantenere ciò che andava dicendo, prima si arrampicò sulla “Torre pendente di Pisa”, poi sulla “Cupola del Brunelleschi” e infine sulla “Torre degli Asinelli”: primo essere umano ad salire e discendere dai tre monumenti più belli e celebri del mondo.
Fu proprio MAGO CHIO’ il primo vero free-climbing della storia dell’arrampicata libera. Chi avrebbe mai pensato che questa sconosciuta disciplina sportiva sarebbe diventata la più frequentata al mondo, e avrebbe fatto parte del programma olimpico delle XXXII Olimpiadi di Tokyo nel 2020? Credo proprio nessuno, allora, come nei primi del Novecento, quando fu presa in considerazione e praticata e diffusa su larga scala.
Mago Chiò morì come non dovrebbe morire un Mago. Ma il suo nome e le sue gesta rimasero nella memoria collettiva tanto da divenire una incredibile e fantastica leggenda.
La pubblicazione MAGO CHIO’ Vita e Leggenda del Primo Free-Climbing della Storia di Giuliano Giuliani, la potete trovare alla Libreria Stregata, Via Giosué Carducci 164 – Portoferraio (LI)