Si è conclusa con successo la prima parte di studi effettuati dal Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura dell’Università la Sapienza di Roma che, in collaborazione con il Gruppo Storico Culturale La Torre di Campo nell’Elba e il patrocinio dell’amministrazione comunale campese tra il 18 e il 21 maggio scorsi ha portato un gruppo di giovani ricercatori nel versante occidentale per effettuare rilevazioni con l’obiettivo di arrivare ad una “ricostruzione e prevenzione urbana/territoriale dei rischi sismici” su alcuni monumenti nel territorio di Campo nell’Elba e Marciana.
“I ricercatori – spiega Giorgio Giusti, presidente del Gruppo La Torre - hanno effettuato una mappatura in cui sono state rilevate e ricostruite le emergenze architettoniche nell’area del granito”.
Gli studi sono stati indirizzati in diversi settori. Uno di questi ha riguardato l’area archeologica della Chiesa di San Giovanni. Un altro le pievi romaniche di San Giovani a Campo e San Lorenzo a Marciana. Le rilevazioni si sono poi concentrate sulle fortificazioni pisane ed hanno riguardato le chiese, di Sant’Ilario e San Niccolò a San Piero. Tutte le strutture sono state scannerizzate con laser interno ed esterno e sono stati effettuati rilevamenti con un drone.
Oltre al Gruppo La torre hanno preso parte al progetto il Circolo le Macinelle di San Piero e Marciana Aurea di Marciana.
“Questo è stato solo il primo step – annuncia Giorgio Giusti – continueremo su questo filone di studi nelle chiese che si trovano nella parte collinare di Marciana, nelle valli di Pomonte e Chiessi per monitorare i resti di questi monumenti. E’ intenzione andare avanti e studiare anche le altre emergenze architettoniche”.
I ricercatori del Dipartimento di Storia della Sapienza di Roma, una volta analizzati i documenti in cui hanno riportato i risultati del monitoraggi sull’Elba, hanno tutte le intenzioni di sintetizzarli in una pubblicazione che possa informare, anche a livello locale, sullo stato delle strutture di interesse storico archeologico.
“Come associazione siamo molto interessati a queste operazioni – termina Giusti - anche per stimolare le amministrazioni alla tutela di questi beni. Dobbiamo far capire la loro importanza culturale anche dal punto di vista turistico”.
Passata la stagione turistica, in autunno, i ricercatori torneranno all’Elba.