"Prima gli italiani, è la frase che Matteo Salvini declama sempre, sarebbe bello intendesse prima il loro benessere economico." Inizia così l'incontro clou di Elba Book Festival, quinta edizione. Quello con Giovanni Tizian e Stefano Vergine, autori de "Il libro nero della Lega" edito da Laterza, di cui L'Espresso domenica pubblica nuove rivelazioni. A moderare, il collega Gianluca Ales di Skytg24. Poco meno di un'ora densissima, il pubblico incollato alle parole.
Tizian e Vergine snocciolano date, nomi, circostanze dettagliate che nessuno ha potuto smentire, senza incertezze, forti di un lavoro giornalistico incessante, corretto, documentato. In piazza Matteotti la gente ascolta in silenzio. Il sovranismo è un vero e proprio ritorno al nazionalismo del passato, spiegano. Salvini e i sovranisti hanno una strategia, cercano di indebolire l'Europa facendo gli interessi di altre potenze, cercano finanziamenti dai russi. Vergine e Tizian, che erano a Mosca, all'ormai arcinoto hotel Metropol, hanno potuto testimoniare cosa si sono detti Savoini e gli emissari di Putin. Il punto è che non si è trattato di un incontro casuale, ma di colloqui ripetuti nel tempo, E ora il bubbone è esploso, ma c'è voluta la registrazione audio dell'americano Buzzfeed per destare eco nella stampa italiana, che non credeva all'inchiesta. "Questo è lo stato in cui versa l'informazione in Italia". Siamo alla fine di febbraio 2018, i più grandi giornali esteri vogliono intervistare Tizian e Vergine, invece in Italia nessuno, tranne il loro gruppo editoriale, li ascolta. "L'opinione pubblica in Italia - notano con amarezza - è imbevuta dalla propaganda leghista". Parlano della cosiddetta Bestia, una macchina di manipolazione mediatica, capace di intercettare gli umori dei trend topics. L'inventore è Luca Morisi, scelto da Salvini per gestire i profili social. Esempio: Salvini paga 50 dollari per farsi fotografare con Trump, una "photo opportunity", prassi di tanti politici e imprenditori che vogliono farsi ritrarre mentre stringono la mano a un uomo di potere. E Morisi mette la foto sui social network con trionfale clamore, millantando accordi e vittorie per accreditare la sua fazione politica. Lo stesso Trump avrà modo di dichiarare "non lo conoscevo", ma tant'è. Al contrario è nota - e documentata - una promiscuità elettorale con rappresentati delle organizzazioni mafiose, che scredita i territori. Insomma Salvini interpreta quello che Roberto Fiore, capo di Forza Nuova, teorizzava 15 anni fa. Ed è tutto drammaticamente straniante.