Nella giornata di Martedì 19 Marzo, quella dell'Ecomostro non è stata l'unica demolizione ad interessare la frazione di Procchio.
A pochi metri di distanza, un'altra struttura, meno invasiva, ma purtroppo, anch'essa abusiva, sta subendo la stessa sorte di quel brutto impiccio in cemento armato.
Stiamo parlando della veranda esterna dell'ex ristorante da Renzo, quello in cui "Napoleone non ha mai mangiato!".
Il ristorante da Renzo, ormai chiuso da anni e riaperto recentemente solo per eventi culturali come la mostra di pittura dedicata ai "Pittori delle Dune", organizzata in occasione del Premio Beppe Lieto, rappresenta un luogo altamente simbolico della storia culturale elbana.
Quando, nel 1950, un gruppo di pittori, ma anche giornalisti, scrittori e poeti scelsero il Golfo di Procchio per accamparsi, lasciarsi ispirare dalla natura incontaminata e fare arte, il ristorante era gestito da Meco, che con gli artisti strinse una sorta di accordo.
Lui avrebbe fornito loro qualcosa da mettere sotto i denti e vino in abbondanza, mentre il gruppo degli intellettuali sognatori avrebbe animato il locale improvvisando feste per i primi turisti e lasciando sulle pareti quei disegni che ancora oggi testimoniano il passaggio di un'ondata d'arte e cultura, che rapidamente e in modo naturale si armonizzò con la realtà locale semplice e contadina dell'epoca.
Nell' agosto del '50, anche De Chirico, in visita al gruppo, lasciò una traccia, il disegno di un cavallo sul "giornale di bordo", il diario del ristorante che raccoglie innumerevoli pensieri, schizzi e ricordi.
Ora, il Comune di Marciana sta lavorando per garantire una forma di tutela per le opere contenute all'interno del locale.
Tra queste, ce n'è una raffigurante De Chirico che tiene al guinzaglio il cane-Iginio Gonich, al secolo Gonni (pittore e giornalista che per ben due volte intervistò Adolf Hitler), il quale stringe tra i denti un pennello.
Gonni, come Beppe Lieto, decise di trascorrere all'Elba il resto della sua vita.
Quando ormai ultranovantenne fu costretto a lasciare la sua amata casetta al sole, allo "Sdrucciolo della Regina", sulla parete esterna lasciò anche lo splendido disegno di una mano di fatima, che era stata lì tanti anni e che, nonostante l'accurato restauro di Luciano Regoli, fu brutalmente cancellata con un paio di pennellate di bianco, da coloro che sarebbero andati ad occupare quella casetta dopo di lui.
Ecco, non vorremmo che una sorte analoga toccasse ai disegni estrerni al locale di Procchio, i quali, non protetti in alcun modo, rischiano di essere danneggiati durante i lavori.
Quei disegni li fece Ormanno Foraboschi (purtroppo morto giovane), uomo di rara cultura e di una verve formidabile, grande raccontatore di storie e animatore di quelle serate.
Uno che, dopo l'avventurosa esperienza elbana, si stabilì a Milano, dove diventò un copywriter geniale e di successo (ricordate "il tonno che si taglia con un grissino"?). In uno di questi disegni è contenuto il celebre monito "Qui Napoleone il Grande non ha mai mangiato......mai", come per suggerire a quei primi turisti tedeschi e milanesi che all'Elba ci si viene per ben altro che per Napoleone!
Tatiana Paolini