L'epiteto 'mortoferraio', usato a volte per denigrare questa o quella Amministrazione della città medicea, come tutte le iperboli o luoghi comuni, ha sempre avuto come portato oggettivo anche quello di celare, volenti o nolenti, sia quanto di vivo c'era e c'è (ad es un cinema e un teatro funzionanti, forse ignorati) che la bellezza di un centro storico unico, per quanto trascurato, a cominciare dalle splendide scalinate in calcare rosa, fatte posare nei primi decenni del '700 dall'allora Governatore del 'forte toscano di Portoferraio' Girolamo Niccolini.
A vivacizzare questa cornice artistico-monumentale ideale hanno da sempre contribuito le attività commerciali e artigianali del centro storico, alcune delle quali, strette tra crisi dei consumi e grande distribuzione, hanno finito col tempo per cedere le armi.
Negli ultimi anni si è però vista, in controtendenza, una riconquista all'utilizzo dei fondi chiusi, con nuove presenze merceologiche e attività diverse caratterizzate da originalità e qualità. Senza rinunciare quindi a sollecitare chi gestisce le leve della cosa pubblica sul tema generale della manutenzione del centro storico, vale la pena segnalare anche il positivo che c'è, come appunto queste nuove attività che ossigenano il cuore pulsante della città di Cosimo.
Cominciamo quindi il breve tour da una vetrina particolare, in Via Garibaldi, nella quale sono esposte, appese o poggiate su sostegni, sfere di misure diverse, un piccolo sistema solare che racconta per immagini la Storia locale, soprattutto di Cosmopoli, o la natura dell'Isola, raffinati supporti per lampade, oggetti d'arredo creati -decorati da Chiara Scalabrino (in arte 'Elbachiara') con tecniche diverse, dal decoupage al ritocco, dall'applicazione materica (fiori) alla pittura vera e propria.
Vetro, terracotta e polistirolo i materiali base sui quali intervenire, facendo aderire alle forme sferiche, perfette e rassicuranti, le immagini con personaggi e paesaggi, la natura, mari e monti o le copie di documenti antichi che scandiscono il Tempo, applicazioni di fiori di campo, ricostruzioni-citazioni di opere d'arte (es Picasso), pennellando una interpretazione nuova delle stesse immagine utilizzate.
La produzione di questo laboratorio, di 'composizioni non euclidee' verrebbe da dire, tenuto aperto tutto l'anno da Chiara, decoratrice dalle diverse esperienze artistiche (anche se di autodefinisce con ironia 'imbianchina specializzata') tra le quali spicca l'umanizzazione delle pareti dei reparti di neonatologia e pediatria di diversi ospedali lombardi (prima del 2004), ci pare soprattutto destinata ad offrire ad un turista la possibilità di un ricordo non dozzinale dell' isola delle vacanze, ma anche, per chi sullo scoglio ci è nato o ci abita, di poter avere sott'occhio rappresentazioni 'estraniate' di ciò che forse, per frequentazione quotidiana, non si noterebbe più.
CR