We congratulate you, Vinum Insulae won the Award as the BEST SHORT DOCUMENTARY FILM!
Comincia così la email inviata dal direttore del International Documentary Film Festival RushDoc con sede a Los Angeles a Stefano Muti regista e produttore elbano. Quello elbano era l’unico documentario a rappresentare l’Italia alla fase finale tenutasi il 27 e 28 Febbraio insieme a progetti provenienti da Argentina, Francia, Olanda, Inghilterra e Stati Uniti. Un web-festival nato per riunire il meglio della produzione audiovisiva internazionale indipendente e dare visibilità agli autori emergenti.
“Vinum Insulae” racconta le varie fasi produttive di Nesos il vino marino. Un progetto dell'Azienda Agricola Arrighi dell'isola d'Elba che ci porta indietro di 2400 anni, alle imprese enologiche dei Greci dell’isola di Chio, produttori di vini “leggendari”.
Un progetto di archeologia sperimentale, come la definisce il Prof. Attilio Scienza Ordinario di Viticoltura dell’Università degli Studi di Milano, seguito anche dai laboratori dell’Università di Pisa con la supervisione della Prof.ssa Angela Zinnai - Dipartimento Scienze Agrarie.
La vittoria di Vinum Insulae come “Miglior documentario breve” all’ International Documentary Film Festival RushDoc, arriva dopo una serie di selezioni ufficiali e premi in tutto il mondo.
Dopo aver vinto due premi al Festival Internazionale Oenovideo 2019 a Marsiglia, (Premio come Miglior Cortometraggio e Premio della Rivista degli enologi francesi) seguono le selezioni ufficiali del Most Film Festival a Vilafranca del Penedès in Spagna, quella del Festival del cinema dei Vigneron Indipendent a Nimes in Francia e quella dello Seattle Wine and Film Festival negli Stati Uniti.
“Sono molto felice per questo premio”, dichiara il regista Stefano Muti,” è certamente un importante riconoscimento per il nostro lavoro, per quello di Antonio Arrighi e di tutti quelli che hanno collaborato alla realizzazione del documentario. In particolar modo voglio ringraziare Marco Gentili il co-autore del montaggio, Donatello Guerra per il suo suono e le immagini, la Bio-Divers di Porto Azzurro per le immagini subacquee e l’Associazione Albergatori per le traduzioni che ci hanno permesso di sottotitolare il progetto in varie lingue.
Credo che questi premi dimostrino che lavorando in gruppo, unendo le forze, si possono raggiungere grandi risultati. L’isola d’Elba è ricca di storia, cultura e tradizioni ed anche professionalità in grado di produrre materiale promozionale di alto livello. Spero sia un segnale per le istituzioni.”
Dove e quando sarà possibile vedere il documentario?
“Per tutti coloro che sono impazienti di vederlo” continua il regista “a breve organizzeremo delle proiezioni sul territorio elbano, cercando di coinvolgere anche Enti, Associazioni e istituzioni locali, sperando che questa possa rappresentare anche una valida opportunità di confronto sull’enoturismo e la sua promozione”
Cosmomedia