Nel marzo 1860, centosessanta anni orsono, in seguito alla seconda guerra d’indipendenza, con un governo presieduto da Bettino Ricasoli, la Toscana decide tramite un plebiscito popolare di far parte del regno sabaudo.
E’ importante avvenimento che non solo porterà l’anno successivo alla nascita del regno d’Italia cioè ad una nazione italiana ma anche consacra un metodo quello del suffragio popolare, il quale ancora non comprende le donne, come politica manifestazione della volontà popolare mediante il voto.
La nascente nazione italiana trova la sua sovranità nel voto popolare che “sarà rispettato e fatto rispettare“ in Europa.
La nascita della nazione italiana e il suffragio popolare sono due importanti conquiste del risorgimento italiano, conquiste di cui ancora oggi noi italiani beneficiamo.
Con il sopravvenire della nazione italiana sorge la questione romana che inizia il 26 marzo 1860: Papa Pio IX promulga il Breve Cum Catholica Ecclesia in cui scomunica i governanti italiani responsabili dell’annessione di alcuni distretti amministrativi dello stato pontificio chiamate legazioni che hanno a capo un cardinale. Con questo atto parte ufficialmente la Questione Romana e con essa il problema dei difficili rapporti fra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica.
Attraverso decreti, proclami e un documento d’archivio è ricostruita la vicenda dell’annessione della Toscana al regno sabaudo e la nascita della questione romana. Breve saggio storico la cui lettura può esser utile non solo per conoscere la nostra recente storia ma anche per comprendere quanto l’epoca che stiamo vivendo sia figlia del risorgimento.
Marcello Camici
E’ possibile leggere e scaricare il saggio al presente link:
https://www.academia.edu/42283748/RISORGIMENTO_ITALIANO._LA_TOSCANA_SI_UNISCE_AL_REGNO_SABAUDO.NASCITA_DELLA_QUESTIONE_ROMANA