In questo cinquantesimo Venticinque Aprile, giorno dell'affrancamento d'Italia dal giogo nazifascista, e' utile ricordare anche la liberazione dell'Isola d'Elba: avvenuta,come si sa,con dieci mesi d'anticipo.
Negli elbani di sessant'anni o piu', le tracce del secondo conflitto mondiale sono profonde e ai giovani fa bene il racconto di chi c'era: "Nel cielo sereno di un 17 settembre, un ragazzo e la sorellina videro bianchi ombrelloni cadere dal cielo, finire su campi e vigneti, sgonfiarsi come meduse anche sui sassi della spiaggia. Ai loro lunghi fili stavano appesi uomini in grigioverde che, toccando terra, li arrotolavano alla svelta come lenzuola. Gli stessi ragazzi osservavano poi, a ogni cantonata del paese, soldati tedeschi con armi spianate e la minaccia nel volto consumare un loro pasto scartocciando fette di pane nero e sbarre di cioccolato, aprendo lattine di bevanda e scatolette di carne, aggeggi fin'allora mai visti, senza offrir niente ai bimbi affamati...."
Protremmo snodare cosi' la narrazione: questo è l'inizio, nel 1943, dei nove mesi d'occupazione tedesca nell' isola, preceduto il giorno prima da un bombardamento che sventro' Portoferraio .
Quanto agli eventi che portarono alla liberazione, pero', ci limitiamo alla testimonianza di una figura emblematica i cui contorni col tempo sono forse sbiaditi.
E' soltanto uno dei tanti protagonisti generosi e meritevoli di gratitudine.
Ma non puo' far menzione di tutti.
"All'Allied Military Government di Rio Marina......4 dicembre 1944.....Il sottoscritto Murzi Oliviero....classe 1909 di Marciana...na..(il testo e' spesso mutilo)...so: il 23 dicembre 1943, mentre si trovava in servizio al Maridep "La Maddalena" iniziava servizio di missione per Bastia. Il 27...sso in Bastia veniva trattenuto dal Comando Militare Americano, per disimpegnare servizio alla sua dipendenza".
Chi era quest' Oliviero approdato in Corsica, fattosi disertore al servizio delle forze straniere a lavoro per l' Italia e l'Europea dal nazifascismo, entrato a far parte della Resistenza Europea per riscattare l'Italia dall'onta fascista? Era un semplice navigante, come tanti all'Elba. Conoscendo l'inglese, avendo una risata sempatica, faceva il barista sulle navi dei Costa.
Allo scoppio della guerra era stato richiamato nella Regia Marina come 2° Capo Cannoniere.
Continua il documento, " Il 15/ 4/ 1944 dal Comando Militare Americano passava in forza alla Sécurité Militaire Francaise...". Sappiamo che da Bastia si recava spesso all'Elba, entrato a far parte di quei COMMANDOS che prendono informazioni dirette sulla dislocazione e consistenza delle postazioni tedesche, sugli sbarramenti minati e sulle difese, aiutavano la preparazione di uno sbarco alleato.
Nell'ultimo di quei viaggi, Oliviero lasciò Sant'Andrea per Bastia insieme a Rene Vannucci, Tullio Berslini e un medico massone. Prosegue il verbale, "Il 17 giugno u.s., assieme alle truppe d' occupazione francesi, sbarcava a Marina di Campo Elba, localita' Cavoli, facendo la guida a 30 uomini del battaglione CHOC per l'occupazione di S.Piero, S.Ilario e......" Verso la fine della notte, Oliviero pote fare una breve sosta per abbracciare la mamma Petra, ospite di Elettra del forno.
"Gli stessi ragazzi videro con spavento, all'alba, un uomo con la faccia tinta di nerofumo..." Il gruppo dei liberatori proseguì per Marciana Marina e, fosso fosso, raggiunse la villetta Vanoni dove stanziava la guarnigione tedesca. Ci fu un conflitto a fuoco in cui restò ferita la signora Tancredi, l'interprete.
Fatti prigionieri i 13 tedeschi del presidio, Oliviero e i suoi stesero sul moletto del paese lenzuola bianche a forma di croce per segnalare agli aerei alleati che avevano il controllo dei luoghi.
Marciana Marina era liberata e con essa la parte occidentale dell'isola. Ma per la completa liberazione dell'Elba occorsero quattro giorni pieni di combattimenti,....e violenze che e'meglio tacere.
Continua il verbale, "inoltre , partecipava ad un'operazione di combattimento contro 4 tedeschi che viaggiavano con un camion carico d'esplosivo destinato a far saltare punti essenziali della strada che conduce a Marciana Marina e il porto del paese stesso (gia' minato). Questo combattimento ebbe per risultato la deviazione del camion in localita' Bagno e l'uccisione dei 4 tedeschi....Dopo aver esposto la propria vita per la causa degli Alleati e per la liberazione dell'isola d'Elba dai tedeschi..."
Fin qui la registrazione a verbale utile al Murzi per difendersi da un'eventuale accusa di diserzione dalla Regia Marina. Aveva servito la causa assai piu' nobile.
Preso possesso di Marciana Marina, un alto uffuciale della Francia Libera fece arrestare e depostare a Bastia alcuni marinesi i cui nomi figurano su una lista compilata da una mano malevola: il Reverendo, il sor Alberto, il maestro Brugioni, il sor Tista, Gigi Nacca, lo Spechi, Giusto Vadi.....il sor Furio della Posta.
Quello che, quando il gruppo fu rilasciato non essendo emerso nulla a giustificarne l'arresto, arrivo' a casa cosi' sfibrato che mori' subito.
Lo stesso Oliviero, impegnato nei combattimenti al momento della deportazione, tornato alla Marina ne restò addolorato. Avendogli il Comando Francese richiesto cosa desiderasse in cambio dei servigi resi alla causa della liberazione dell 'Elba, non domando' altro che la scarcerazione dei suoi paesani. Ma, "Il ragazzo stringeva forte la mano della sorellina. Era lei a pronunciare la supplica che qualcuno traduceva. Alla fine, le parole della promessa di esaudire, sigillate da una stretta data a quelle picole mani dal Comandante francese , inumidirono dapprima gli occhi del ragazzo che il franceselo capiva...."
Questo brano di storia marinese, ora racchiuso anche nel nome della strada intitolata a Oliviero Murzi, e' prezioso : risale ai tempi in cui si viveva d'uva e di sardine, di funghi e di boghe, di racconti fatti dopo cena, con l'unghia che sbucciava castagne lesse, insaposite dal finocchio e tirate giu' con la vinella.
Manrico Murzi