Leggiamo con gioia le molte pagine di testimonianza di affetto tributata ad Italo Bolano: egli ha rappresentao per l’Elba un faro per i molti che amino la promozione della Cultura e delle Arti.
Il Museo Diffuso all’aria aperta è un connubio tra arte e natura ideato da Italo Bolano, artista elbano che con le sue opere ha “arredato” una delle più belle isole del Mediterraneo. Ceramica, acciaio, vetro dallas o gli stessi minerali di cui l’Isola è ricca, sono i materiali con cui l’artista plasma le sue sculture, che diventano esse stesse parte del paesaggio entrando a far parte della storia dell’Isola. Partendo dall’Open Air Museum, fondato dall’artista stesso nel 1965, il lettore viene guidato nel territorio degli otto comuni elbani in un itinerario tra arte, natura e storia, ma anche personaggi, fatti ed eventi non sempre conosciuti. Una straordinaria ricerca artistica che vede Italo Bolano protagonista di un dialogo tra l’arte e la natura. Sculture, installazioni, dipinti a smalto ma anche oli su tela: le opere di Bolano si inseriscono nel paesaggio e nell’architettura elbani come un atto d’amore nei confronti dell’Isola. Ceramica, acciaio, vetro dallas e minerali del posto vengono plasmati dall’artista dando vita a soggetti che entrano a far parte del territorio.
Così hanno scritto del suo progetto a Portoferraio al ‘Museo Open Air Art Center’ che voleva essere un connubio tra Arte e Cultura rappresentando in modo materico quella dimensione spirituale che pregna da sempre ogni sua Opera, fosse essa su tela su ceramica o scultorea. Il suo incontro più significativo fu probabilmente quello con Mario Luzi e quando di questi leggiamo le righe che seguono allora comprendiamo il perché dell’incontro tra i due Poeti, laddove per Poeta si intende dal greco antico (poieo) ‘colui che fa :"ritroviamo infatti quella simbiosi che li vide tanto amici e partecipi di un’Arte appunto diversa, ma uguale.
Tema dominante della poesia di Luzi è l’angosciosa contrapposizione tempo-eternità, individuo-cosmo. Il discorso che ne nasce (affidato a un pregnante linguaggio analogico) muove da una sorta di limbo lirico verso una realtà carica di presenze, di «altri»: questo colloquio col mondo degli uomini e della storia si piega a volte a dialogo familiare, altre volte diventa presa di coscienza del lacerarsi di una civiltà. La sintassi, inizialmente costretta entro moduli chiusi, si accosta via via al parlato fino a raggiungere, da Onore del vero in poi, un singolare equilibrio di recitativo e canto.
Il loro continuo cercarsi ed inseguirsi nella vita ha lasciato l’eredità a noi di due grandi figure della Cultura Mondiale del Novecento. Lo stesso ‘Museo Open Air Art Center’, così come descritto in seguito, non lascia adito a dubbi sulla visione internazionale che aveva Italo sia sull’Arte sia sulla sua necessità che la stessa fosse fruita dai più:
(…) trenta monumenti sono immersi in un'atmosfera arcadica in una valle di piante mediterranee, mimose, eucalipti, mirti e oleandri che si estende per 10.000 mq fra la fortezza etrusca di Castiglione e la Villa Napoleonica di San Martino. E' un luogo di incontri culturali, laboratori sperimentali, conferenze, esposizioni, opere teatrali e grande ispirazione. Le grandi sculture e pitture in ceramica create dal maestro Italo Bolano vivono e si modificano come esseri viventi nelle alterne vicende del tempo atmosferico e terreno e gli occhi e le parole dell'artista rivelano che quel museo all'aperto non è altro che il riflesso del mondo e della storia nell'anima umana (…)
Nel nostro voler valorizzare le espressioni artistiche elbane e non solo per comunicare un messaggio forte e diretto verso i nostri Ospiti, da qui la scelta di realizzare il primo Arthotel dell’Elba due anni or sono, ci sembra doveroso dedicare al Maestro Bolano un intero spazio all’interno dell’hotel: la galleria che ora ospita la personale retrospettiva di Giancarlo Castelvecchi sarà a lui intitolata e nel 2021, senza dubbio incontrando il favore della consorte Alessandra, troveremo il modo migliore per onorare la figura del grande Maestro appena scomparso. Già ora ospitiamo una sua personale con le ultime sue Opere, di cui qui pubblichiamo in assoluta anteprima l’ultimo quadro ‘Tramonto’, da lui realizzato poco prima che lo colpisse il male in modo inesorabile. L’amore e la dedizione della signora Alessandra verso il Maestro troverà nella nostra sincera e affettuosa voglia di omaggiarlo un perfetto ‘incontro di amorosi intenti’ che porteranno la sua figura al centro della promozione culturale dell’Isola d’Elba, essendo stato Bolano non solo una stella, come tanto correttamente ha da poco ricordato il prof. Alberto Brandani, ma vieppiù un’icona di studio e ricerca per chiunque desideri sul serio mettere in risalto l’arte e la cultura prima di ogni cosa, come senza falsa modestia tentiamo da sempre di fare anche noi.
Jacopo Bononi
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