Pubblicato da pochi giorni, già presente in tutte le librerie on line e a breve in quelle dell’isola, il libro di poesie di Vincenzo Lerario dal titolo “Di lotta d’amore e altre storie”, Persephone Edizioni.
Il libro vede la luce grazie ad una collaborazione tra Associazioni Culturali, nello specifico in prima linea tra l’Associazione Dialogo presieduta dall’insegnante in pensione Sig.ra Licia Baldi, e il Ministero della Giustizia in virtù dell’iniziativa propedeutica e pedagogica espletata dal funzionario giuridico-pedagogico della Casa Reclusione di Porto Azzurro la dott.ssa Paola Errico che ha seguito il progetto letterario e ne ha curato la prefazione. E dalla prefazione riportiamo un estratto per la presentazione delle belle poesie di Vincenzo Lerario:
Il titolo del libro è esplicativo: Di Lotta, d’Amore e altre storie. È come se Vincenzo dividesse i suoi pensieri in tre sezioni: in “Di Lotta” affronta tematiche sociali, a cui Vincenzo dice di aver partecipato... perdendo. “D’Amore” perché parla dell’amore, in tutte le sue forme e sfaccettature, perché l’amore non è solo tra uomo e donna, non è solo quello carnale e legato ad un sentimento, l’amore è inteso in maniera aulica, come a sublimare un’emozione profonda che accompagna non solo un momento vissuto, ma che resta come cicatrice nel cuore. “…e altre storie” sono i ricordi, le persone, i luoghi del cuore, quelli che per lui hanno significato molto. Vincenzo è un paroliere gentiluomo perché addolcisce i concetti dando profondità alle sue parole. Si avvale di una licenza poetica che gli permette di tradurre in rima uno stato d’animo, un pensiero, un’emozione[…].
Vincenzo è già autore di un romanzo autobiografico “Gli Occhi di Eleonora”, in cui parla di un amore coinvolgente, autentico, romantico, esclusivo, ma non socialmente ammissibile, che finisce a causa dell’intromissione di altre persone.
Una breve poesia presente nel libro dal titolo “Vita” tratta da “E altre storie”
Quattro passi
misura la vita,
l’infinito è l’attesa
di correre ancora.
La Sig.ra Licia Baldi scrive a proposito:
Un uomo, una cella, le parole della Poesia
“È l’istruzione che taglia le gambe alla criminalità organizzata”, soleva dire un noto giudice in prima linea nella lotta alla mafia. È la cultura, in genere e in senso lato, il respiro di libertà che si può cogliere anche dentro una cella.
Per promuovere iniziative culturali, dalla scuola al teatro, dalla cura della biblioteca alla pratica della lettura, si è da molti anni dedicato il volontariato di giustizia elbano, costituitosi da oltre vent’anni in associazione, l’Associazione Dialogo, dopo un decennio di servizio individuale all’interno del carcere.
Fin dagli anni Ottanta noi volontari ci siamo impegnati principalmente all’ascolto nei colloqui con i detenuti, ai corsi scolastici, a conferenze, al teatro, collaborando con le istituzioni e cercando di sensibilizzare la società esterna attraverso convegni, seminari, mostre artigianali e diffusione di poesie ed elaborati scritti in carcere.
È quindi con soddisfazione che di recente abbiamo scoperto a Forte San Giacomo un poeta, Vincenzo Lerario, che nel suo libro “Di lotta, d’amore e altre storie” esprime con limpidezza e modernità di linguaggio, spesso in forme originali, un profondo sentire maturato attraverso esperienze in cui si alternano, come di solito nella vita, luci ed ombre. Queste luci ed ombre della sua vita l’autore riesce a cogliere e a fissare in immagini con quello straordinario strumento che è la parola scritta.
Quando un evento del genere si realizza, specie se in un carcere, la speranza in un futuro migliore si fa più forte, perché se è vero, come diceva il Socrate platonico, che l’ignoranza è la peggiore delle schiavitù, non può non essere vero il contrario, che la conoscenza, l’amore per l’arte, per la bellezza, e in questo caso per la poesia, sono il mezzo migliore per aprire la porta della vera libertà.