Oggi, 6 novembre 2020, ricorre il bicentenario della nascita di Raffaello Foresi (1820-1876). Un Elbano che tanto ha dato alla politica e alla cultura italiana. Quest’anno sarebbe stata l’occasione per poter approfondire e scoprire tanti aspetti del suo ingegno multiforme, ma l’emergenza Covid-19 ha rallentato la presentazione al pubblico di chi fosse e di quanto si sia speso Raffaello Foresi per la sua Isola, e non solo.
Raffaello aveva una curiosità che lo ha portato a coltivare e approfondire campi dello scibile umano piuttosto lontani fra loro, ma quando lo ha fatto li ha affrontati con metodo e intelligenza.
Ha frequentato gli ambienti accademici Pisani in un periodo di grande fermento politico e ne ha attinto le idee e gli ideali di Libertà, Indipendenza e Unità arrivando a desiderare di esporsi in prima linea, proponendosi come deputato dell’Assemblea Costituente della Repubblica Toscana: la Repubblica di Guerrazzi, Mazzoni e Montanelli fallì e anche Raffaello pagò col carcere questa sua iniziativa.
La sua voce era potente, e per questo studiò canto come basso-baritono per una decina d’anni, prendendo lezione dai più importanti maestri dell’epoca. Ha utilizzato questa sua competenza per cercare di far capire, attraverso i suoi scritti sul Passatempo, sul Piovano Arlotto -da lui fondato- e su molti altri periodici dell’epoca, quanto fosse importante difendere la melodia italiana, apprezzata e imitata in tutto il mondo, in nome e come vessillo di un’italianità in senso risorgimentale.
L’osservazione attenta del territorio della sua Isola e della sua varietà e ricchezza di rocce e minerali, che suscitava interesse anche presso la comunità scientifica europea, gli fece intuire la necessità di raccogliere organicamente quanto il suolo e il sottosuolo forniva e promuovere campagne di raccolta mirate: lo fece con metodo, studiando e investendo in questo obiettivo. Tanto vi si dedicò che riuscì a scoprire quello che fu creduto essere un nuovo minerale, cui fu assegnato il suo nome, la Foresite.
Combatté per l’istituzione di un Museo Geognostico a Portoferraio che potesse raccogliere quanto l’Elba offriva: alla fine, le sue battaglie, durate una ventina d’anni, lo stimolarono a creare a Portoferraio un Museo all’avanguardia con sezioni di mineralogia, paleontologia, archeologia e antropologia, corredato di plastici, foto e biblioteca. Tutto questo a proprie spese, tranne che per il locale che il Municipio gli aveva ceduto in comodato d’uso gratuito. Una volta inaugurato, indicò un giorno all’anno di ingresso libero a chi non poteva permettersi il costo del biglietto e donò tutte le somme che introitava all’Asilo Infantile di Portoferraio. Questo è solo un piccolo esempio fra i molti che testimoniano l’attenzione che Raffaello aveva sulla necessità di accrescimento culturale e sulla condivisione delle conoscenze.
La sezione di archeologia del suo Museo ospitava quella che si rivelò essere una delle scoperte più importanti di Foresi: strumenti litici da lui rinvenuti in varie parti dell’Arcipelago Toscano e che per primi testimoniavano la presenza dell’uomo preistorico su questi territori. Erano reperti che Foresi aveva mostrato anche all’Esposizione Universale di Parigi e in seguito al Congresso Internazionale di Antropologia e Archeologia di Bologna e che dettero origine a vari dibattiti scientifici.
Durante tutta la sua vita Foresi è stato apprezzato e considerato dai più grandi artisti e uomini di cultura dell’epoca: fu amico di Gioacchino Rossini e Abramo Basevi, del pittore Antonio Ciseri, di Francesco Domenico Guerrazzi e Giuseppe Montanelli, di Pietro Fanfani, di Niccolò Tommaseo, di Renato Fucini…
Raffaello Foresi è un uomo che ha ancora bisogno di essere riscoperto, studiato e capito, e infatti in occasione di questo bicentenario sono state in parte portate a termine delle iniziative compatibili con l’emergenza che stavamo vivendo, come delle video conferenze tenute da Ilaria Monti, Gloria Peria, Luca Maria Foresi, Vanni Moggi Cecchi, Giuseppe Battaglini che hanno rivelato alcuni aspetti di Foresi, l’intitolazione a Raffaello del Centro di Educazione Ambientale di Lacona, senza tacere la pubblicazione sulla rivista locale Lo Scoglio di alcuni saggi riguardanti la sua figura (vedi link sottostanti). Ma il programma, ben più ambizioso, è rimandato al prossimo anno e prevede l’esposizione a Firenze e all’Elbadi reperti attualmente ospitati presso il Museo di Antropologia ed Etnologia e presso la sezione di Mineralogia del Museo della Specola, entrambi parte del Sistema Museale dell’Università di Firenze,l’allestimento di una sezione dedicata al “genio multiforme” nella Pinacoteca Foresiana ed eventi musicali. Le celebrazioni coinvolgeranno anche l’Isola di Pianosa con l’esposizione di reperti, provenienti anch’essi dalle collezioni fiorentine, nel costituendo Museo delle Scienze e con la presentazione, nella sede dell’Associazione per la difesa dell’Isola di Pianosa, di un album fotografico fatto realizzare da Raffaello Foresi con le immagini dell’Isola.
Il programma prevedrà, in autunno, anche dei convegnidi geologia e mineralogia a Firenze e all’Elba.
Per informazioni sulle attività già svolte è possibile visionare i seguenti siti:
- Video conferenze sulla pagina web del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano: https://www.islepark.it/il-parco-informa/lemeravigliedelleareeprotetteacasa
- Intitolazione del Centro di Educazione ambientale di Lacona:
http://www.elbareport.it/scienza-ambiente/item/43239-il-5-agosto-cerimonia-di-intitolazione-del-cea-di-lacona-a-raffaello-foresi
- Saggi su Lo Scoglio: http://www.elbareport.it/arte-cultura/item/43381-e%E2%80%99-in-edicola-%E2%80%9Clo-scoglio%E2%80%9D-la-rivista-interamente-dedicata-alla-storia-dell%E2%80%99elba-e-della-sua-gente
Per informazioni su Raffaello Foresi è possibile visionare il seguente pieghevole realizzato dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano link:
- https://www.islepark.it/attachments/article/1622/R.%20Foresi%20la%20vita%20e%20le%20opere.pdf
Per il comitato organizzatore
Nadia Mazzei
Assessore alla Cultura
Comune di Portoferraio