Nessuno poteva immaginare il motivo della morte dei due fratellini scomparsi misteriosamente un freddo giorno di gennaio. Mario e Gianni erano dei ragazzi vispi e giocherelloni.
Tutte le mattine, prima di andare a scuola, passavano nella pasticceria di Italo, un omone severo che viveva da solo ma bravo nel suo lavoro. Gli investigatori concentrano i loro sospetti proprio su di lui poiché quella mattina dell’omicidio, Gino, un amichetto dei due fratellini, aspettava che i due uscissero dalla pasticceria, ma da lì non uscirono mai. Dopo dieci ore di interrogatorio Italo confessò l'orribile delitto. Non disse il motivo di quel gesto, ma in paese tutti sapevano del rancore che lui portava versi il padre dei bambini, che a suo dire, gli aveva rubato la ragazza, la madre die due bambini.
Quella mattina, con la scusa di una sorpresa, lì portò nel retro bottega dove all'esterno c'era un giardinetto sul quale aveva scavato una buca profonda. Gettò delle caramelle e le mise lì dentro; poi disse ai bambini di scendere a prenderle e fu in quel momento che prese una pala, lì colpì violentemente fino a ucciderli e li sotterò.
Ancore oggi, dopo tanti anni, c'è chi di notte sente le risate e il vocio di Mario e Gianni che giocano nel re-gno dei morti.
Racconto e disegno di Caterina Pirau