Il lungo periodo di chiusura dei musei nazionali delle residenze napoleoniche dell'isola d'Elba della Direzione regionale Musei della Toscana ha permesso di portare avanti alcuni lavori di manutenzione e di ripristino. Gli interventi, condotti dai funzionari tecnici Luca Gullì e Paolo Galeotti, hanno interessato prevalentemente le aree verdi, i giardini e l’insieme degli spazi aperti che circondano le Ville e che rappresentano una parte molto preziosa e godibile dei due musei.
Nella Palazzina dei Mulini è stato risistemato e arricchito il giardino murato con nuove piante di rose rifiorenti e spalliere di agrumi eliminando gli arbusti e le erbe infestanti. L’opera di "bonifica" ha permesso il ritrovamento e l’agibilità dei percorsi e delle sedute del giardino murato adiacente a Forte Stella, da tempo in stato di degrado; inoltre, si è da poco avviato il ripristino di intonaci e paramenti sul fronte-mare del teatrino. Oltre al restauro degli infissi e dei serramenti, è stata predisposta una nuova illuminazione nel locale della caffetteria.
Nella Villa di San Martino sono stati riaperti, ridisegnati e adeguatamente risistemati i percorsi interni del parco, con il rifacimento delle recinzioni. Molto suggestiva è la nuova illuminazione notturna della facciata esterna della Villa. Tra gli altri lavori imminenti, sono in programma, a cura della Soprintendenza ABAP di Pisa e Livorno, la posa di una nuova pavimentazione nella terrazza monumentale e il ripristino complessivo della Galleria Demidoff.
Particolarmente importante è la risistemazione della serra, ricca di fascino, realizzata agli inizi del '900 da Adolfo Coppedè, per la coltivazione delle piante tropicali, sul modello del Tepidario costruito al Giardino dell'Orticultura a Firenze nel 1880, su progetto dell'Arch. Giacomo Roster.
La serra in ferro e vetro è caratterizzata da "tegole" di vetro che si sovrappongono in modo tale da non far filtrare la pioggia nella serra. Al suo interno è ben visibile l'originale impianto di riscaldamento con le tubazioni ad anelli radianti e con la caldaia a legna, posta all'interno del terrapieno a ridosso della serra. Anche nel parco di questa Villa sono state piantate nuove rose e piante rifiorenti; la messa in sicurezza del grande viale di ingresso e del parco ha consentito il ritrovamento di scalinate, grotte e di altri manufatti.
Si tratta di lavori necessari non soltanto per la messa in sicurezza delle Ville napoleoniche ma anche per l’abbellimento, il recupero e la valorizzazione di due residenze preziose e uniche del nostro patrimonio storico artistico nuovamente riaperte al pubblico.