Questo cimitero amministrato dalle Reverenda Arciconfraternita della Misericordia ha una parte antica e una moderna.
La sua nascita ha le radici nella realizzazione di uno dei principi sui quali è stato fondato nel 1566 a Portoferraio il “pio sodalizio”: trasportare i defunti alla sepoltura.
PARTE ANTICA
Dopo aver salito breve scalinata, attraverso una cancellata di ottima fattura in ghisa fusa a Livorno nella fonderia F.co Gambaro nel 1888 e restaurata nel 2005, si accede dentro il cimitero.
Sul cancello in alto è riportato lo stemma della confraternita con sotto scritto 8 novembre 1861.
Una lapide marmorea che termina con le parole “QMP“ (Questa Memoria Perenne) affissa all’interno di uno dei pilastri su cui poggia la cancellata in ghisa, ricorda chi pose la prima pietra.
(Portoferraio. Cimitero dei neri della Misericordia. Lapide marmorea in ricordo di chi pose la prima pietra)
Mentre la lettura di un’altra lapide marmorea, datata 2.11.1861, posta su uno dei pilastri sui cui poggia la cancellata in ghisa ricorda che si sta per entrare dentro lo ”asilo sacro alla morte che i futuri benediranno in Dio principio e fine supremo delle esistenze”
(Portoferraio. Cimitero dei neri della Misericordia. Parte vecchia. Lapide all’ingresso)
Il cimitero vecchio è detto monumentale per la presenza di alcuni monumenti funerari.
E, infatti, appena entrati un monumento funebre colpisce l’occhio dell’osservatore: è la Cappella funeraria per la famiglia Del Buono.
E’ uno dei primi monumenti costruiti all’Elba dall’architetto fiorentino Adolfo Coppedè.
Tra il 1900 e il 1905 Coppedè ha iniziato la sua attività professionale proprio all’Elba dove su commissione dell’amico, l’onorevole Pilade Del Buono, deputato al parlamento, ha progettato ville, palazzi, monumenti utlizzando lo stile liberty ma modificandolo con proprio originale stile architettonico detto “Coppedè”.
E’ monumento goticheggiante. La vera e propria cappella è parzialmente interrata e occupa la parte centrale di una scalinata, sormontata da un’edicola con quattro colonne, timpani cuspidati e conclusa da cupola a sei vele. La cappella è costruita in marmo bianco con alcuni corsi in verde serpentino; la cupola e l’ingresso sono decorati con mattonelle di ceramica con motivi floreali. Sulla cima del monumento svetta sopra la cupola la statua di un Cristo a braccia aperte.
Al centro è posto un sarcofago con una grande statua di bronzo raffigurante un angelo.Questa scultura è stata attribuita allo stesso Coppedè.
(Portoferraio. Cimitero detto dei neri. Parte vecchia. Cappella funeraria famiglia Del Bono. Architetto Adolfo Coppedè)
PARTE MODERNA
Adiacente alla parte vecchia del cimitero è la parte nuova.
Qui, appena entrati, domina sul finire di una scalinata la nuova chiesa della Misericordia del cimitero omonimo inaugurata nel 2001. Costruita a croce latina ad unica navata seguendo linee essenziali di costruzione. La facciata presenta un rosone con vetro policormo raffigurante lo stemma della misericordia e con la data di fondazione della chiesa.
All’interno dietro l’altare, in alto, sul muro perimetrale, penetra la luce attraverso il vetro policromo di una vetrata su cui è il Cristo
(Portoferraio. Vetrata policroma sul muro perimetrale dietro l’altare. Chiesa nuova della misericordia dentro il cimitero omonimo)
All’interno sono esposti alcuni dipinti di cui ricordo quello di Giovanni Muti: un olio su tela che memora Gesù flagellato, deriso e condannato a morte.
(Portoferraio. Cristo flagellato, deriso, condannato a morte. Olio su tela. Giovanni Muti)
Un altro dipinto, più antico, di autore ignoto memora San Giovanni Battista il santo al cui titolo fu edificata la chiesa della misericordia vecchia sita nel centro di Portoferraio.
(Portoferraio. S.Giovanni Battista. Olio su tela. Autore ignoto. Chiesa della misericordia dentro il cimitero omonimo)
Una lapide marmorea ricorda ai posteri giorno ed anno in cui la chiesa è stata aperta al culto.
Marcello Camici