Il Neuropsichiatra infatile Claudio Coscarella in un intervento critico nei confronti dell'alto numero di bocciature presso le scuole medie elbane
I BOCCIATI
Il duo ministeriale Fioroni e Maristella non avrebbero fatto mancare apprezzamenti verso la scuola media di Marina di Campo e di Portoferraio (prime classi) -Finalmente percentuali di bocciature a due cifre!- avrebbero esclamato con soddisfazione.
Il duo ministeriale Fioroni e Maristella della scuola seria, del ritorno al voto numerico, dei rimandati e dei ripetenti, dei precari, dell'Italia fra gli ultimi posti per popolazione diplomata (media OCSE), dovrebbero essere fieri di questi attuali risultati della scuola media.
Proprio loro che spesso pubblicamente avevano espresso il loro autorevole biasimo verso questo ciclo di studi che rimane atipico in rapporto ai paesi europei confinanti.
Da circa 30 anni non si riesce ad abbattere il 30% di insuccessi formativi ed abbandono nella scuola superiore italiana e la causa affonda le sue radici nella scuola media e nella dilagante (in)cultura del voto numerico.
Mi domando quale differenza fra il voto 7 ed 8, il 9 ed il 10, oppure essere sospesi nel giudizio con 4 o 5? L'unica differenza possibile è nella testa del docente-valutatore, in colpevole assenza (o comunque misconosciuto) del regolamento di istituto che dovrebbe dare con chiarezza le linee di indirizzo per la valutazione di tutti gli studenti a prescindere dalla classe e dalla sezione.
Questo regolamento dovrebbe essere parte integrante del Piano dell'Offerta formativa (POF) di ogni scuola ed opportuamente divulgato fra alunni e genitori, mentre è¨ esperienza di tante famiglie che ogni docente, all'interno della stessa scuola, segue il suo metodo in totale autoreferenza e bizzarria stilistica.
Chi è per la media aritmetica dei voti delle verifiche e chi per la lotteria della super verifica finale che conta più di tutte le precedenti, quello/a del due in registro e del sei meno, meno ed ancora meno. Tutto questo se non un pensiero nano rappresenta una palese violazione normativa.
I bocciati delle scuole medie sono ragazzi di solito poco studiosi ed anche inclini a violare le regole della disciplina scolastica.
La maggior parte degli alunni non-ammessi vive in situazioni di "disagio socio-culturale", misconosciuto dai docenti; al malessere sociale la scuola somma (spesso con logiche pseudo-pedagogiche di tipo punitivo...) un ulteriore negligente malessere istituzionale.
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
Non voglio entrare nel dettaglio di singole situazioni di insuccesso scolastico e formativo, ma in una visione generale del problema vorrei fare l'elenco delle probabili violazioni perpetuate dalla scuola, in assoluta arroganza (oppure ignoranza?) istituzionale, nella maggior parte delle situazioni di bocciatura accadute quest'anno:
L. 104/92 e successivi che ogni anno vengono aggiornati dalle circolari ministeriali.
DL 226 / 05 in particolare l'art.13.OM 92 /2007
DPR 122 / 2009,in particolare art 1 al comma 5,
L.170 /10 a successive applicazioni
CTS MIUR 27.12.2012
CTS MIUR 06.03.2013.
Comunque poco o nulla importano queste violazioni, tanto il reato di esercizio d' ignoranza in pubblico servizi, diffuso nel territorio nazionale, di fatto è¨perseguibile solo se ci sono la negligenza o il dolo.
L'incompetenza è largamente e lassivamente perdonata dall'opinione pubblica che deroga troppo sul proprio diritto di cittadini alla formazione ed alla istruzione.
Difatti avete mai sentito parlare di un Comitato Locale per la scuola? Eppure noi isolani con il 70% dei docenti pendolari, che hanno una media di malattia superiore a 15 gg per anno scolastico, e con il turnover dei docenti del 50 %, che comporta ogni anno la fatidica fase iniziale di conoscenza degli alunni, perdiamo almeno un mese ogni anno del percorso didattico e formativo dei nostri figli.
I PROGRAMMI
Oggi la letteratura, la musica, il cinema, il teatro, la fotografia, le arti figurative, i media, l'educazione civica, l'ecologia, la filosofia, la rete ed il villaggio globale sono lontani dall'interesse didattico della scuola.
Si pratica la ripetizione degli argomenti e l'esercizio individuale mentre il metodo cooperativo che premia il risultato di equipe è sistematicamente trascurato.
Le verifiche, i compiti e le interrogazioni si declinano giornalmente come l'ostentazione individuale e mnemonica di un carosello nozionistico spesso fine a se stesso.
Pochi maestri si distinguono; godono della stima degli alunni e della gratitudine incondizionata dei genitori.
Queste mosche bianche portano avanti l' epica dell'insegnamento, la gioia di imparare insieme ed essere soddisfatti del risultato come in una squadra.
Questo lavorare e riconoscersi nell'altro, il metodo cooperativo può consentire a ciascuno di uscire dalla solitudine del proprio ruolo, di condividere il successo ma anche l'insuccesso, che rappresenta l'ombra nera attuale ed onnipresente delle nuove generazioni che dovranno insieme e con più forza cooperante, ritrovare il loro senso politico del vivere e guardare con fiducia oltre la crisi economica e di valori di questo momento.
Oggi essere il più bravo fra i banchi non garantisce il successo nella vita.
I DOCENTI
Frequento le scuole da 25 anni, per professione e come genitore.
Il dolore per i ragazzi bocciati è grande come la mia rabbia per l'ignoranza e l'ingiustizia dell'agire superficiale di chi non dovrebbe proprio per istituto.
Ancora più grande però è il dolore verso i tantissimi docenti che ho incontrato in questi anni, con alcuni dei quali mi sono intrattenuto fianco a fianco, molti adesso capillarizzati nella provincia ed ancora più lontano.
In loro ho stentato a vedere la consapevolezza della loro fortuna di fare una fra le professioni più belle: lavorare e crescere fra bambini e ragazzi, immersi in una fiera continua di aspirazioni e di speranze, vaccinati contro la vecchiaia ed ammaliati da un continuum in divenire.
Oggi troppi docenti hanno smarrito la loro missione, fiaccati dal precariato e mortificati dall'assenza di maestri, malretributi e sfiniti dal rally estremo del lavoratore pendolare. Loro smarriti sono lontani dalla malia pedagogica, sono precettori adulti già anziani che vedono davanti a loro solamente alunni ai quali dire per insegnare e non riescono a parlare per ascoltare con la persona in divenire adulto.
In un Blog locale molto seguito (comminando.org elba) una docente nella sua risposta anonima e risentita ad un mio commento critico sul tema dei Bocciati ha esclamato: - Non pensa che ai docenti sia stato chiesto troppo? Da docenti ad educatori..ad assistenti sociali..a psicologi.la scuola dovrebbe tornare ad essere più selettiva e le valutazioni non possono procedere secondo regole e metodi puramente psicologici. Se così fosse tutto il sistema mondo andrebbe rivisto“
GENITORI
Proprio dalla considerazione di questa docente smarrita, noi adulti ed operatori nel settore dobbiamo proprio cercare di promuovere nei ragazzi la speranza ed anche l'illusione di potere cambiare qualcosa in positivo nel sistema-mondo, di essere loro stessi, se insieme, protagonisti di un cambiamento positivo del loro futuro.
Mio padre (nato nel 1927) ed il mio nonno (nato nel 1888) hanno lasciato questa eredità di spirito politico finalizzato all'impegno ed al cambiamento in meglio.
Io nato (nel 1954 la generazione forse più fortunata della storia italiana!) lascerò prevalentemente un' eredità di cose materiali.
Allora per il prossimo anno si potrebbe (ri-)cominciare magari con un Patto Genitori-Docenti su alcuni obiettivi didattici comuni al fine di introdurre regole chiare ed insegnamenti trasversali a più classi su argomenti attuali di arte ed etica.
Tutti insieme per una scuola senza bocciati, una scuola per l'inclusione e garanzie per tutti del percorso formativo, per il raddoppio dei corsi di recupero a febbraio-marzo, per il termine della scuola al 1 giugno per gli studenti eccellenti e bravi e frequenza per tutto il mese di giugno degli alunni da recuperare e per quelli certificati (discrezionale da parte della famiglia), un voto minimo per ogni anno di corso e voto curriculare finale, dato dalla somma del voto di ogni anno, alla fine di ogni ciclo di studi.