"Al tornitore non si permette di consegnare solo i pezzi che son riusciti. Altrimenti non farebbe nulla per farli i riuscire tutti. Voi invece sapete di poter scartare i pezzi a vostro piacimento. Perciò vi contentate di controllare quello che riesce da sé per cause estranee alla scuola". Un pezzo tratto da "Lettera a una professoressa", che nel 1967 dette una discreta frustata al mondo scolastico delle bocciature. Altri concetti tratti dal libro scritto da Don Milani insieme ai suoi allevi montanari di Barbiana, più avanti; ed anche il titolo è una frase detta da uno dei giovani del Mugello, la disse riflettendo che se andava a scuola dal prete, almeno non sarebbe stato in mezzo alle sue 36 mucche che regalavano spesso potenti "profumi".
Non servirà a niente ma vale la pena di ritrattare, come avviene quasi ogni anno, l'argomento bocciature, innescato dal nostro neuropsichiatra infantile Claudio Coscarella http://www.elbareport.it/arte-cultura/item/5267-scuola-media-ancora-bocciati
E' vero, il tema poco interessa, ai più va bene che esista una discreta selezione a scuola che poi coincide con quella sancita dalla vita, con le varie classi sociali. In genere la colpa è dei governanti che non sanno o non vogliono dare alla scuola un ruolo centrale, come invece fanno in Finlandia, ad esempio (vedasi nota in fondo).
Pochi hanno provato a fare qualcosa di diverso, a parte don Milani di cui dicevo, che ha voluto dare il potere del sapere ai suoi ragazzi. L'isola conferma la sua "maglia rosa" nella provincia, avendo la mano più pesante in fatto di selezione.
Ma che scuola vogliamo? Una scuola che promuove chi ce la fa e basta, o che dovrebbe riuscire a portare avanti anche chi non ha un apprendimento facile per svariati motivi. C'è anche chi vuole (o vorrebbe) far apprendere a tutti gli studenti, mete cognitive di base valide, sognando di attuare ciò che dice la Costituzione all'art.3: "lo stato deve rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana".
Quando si darà attuazione a tale stupendo principio? Nel 4000? Forse vista la natura umana è più sensato dire mai.
La scuola fa fronte ad una grande mole di lavoro (con stipendi e orari inadeguati) nel tentativo di far crescere i ragazzi ma non riesce a creare seri criteri di valutazione unici e strategie didattiche in grado di recuperare chi va male.
A Barbiana studiavano tutto il giorno, anche la domenica. Irripetibile.
Ha detto molto bene Claudio nel suo intervento su Elbareport: ogni insegnante generalmente giudica con la sua testa e non con un criterio adottato dalla scuola, o meglio da tutte le scuole; non si può valutare con tecniche diverse ad ogni latitudine.
La libertà i docenti non possono averla nei metri di valutazione, la devono avere nei modi di insegnare nell'ambito di altrettanto ferrei obiettivi da raggiungere.
Nei miei 36 anni di servizio nella scuola non sono riuscito a vedere tale unità di valutazione, nonostante siano stati fatti diversi tentativi.
Facilissimo, come ho fatto prima, tirare in ballo don Milani, sul tema della bocciatura, probabilmente il maggiore oppositore della scuola che "elimina" i ragazzi svogliati.
Facciamo una cosa scontata, riportiamo qui di seguito certi suoi concetti.
"La scuola ha un problema solo. I ragazzi che perde. La vostra 'scuola dell'obbligo' ne perde per strada 462.000 l'anno (1960 e dintorni ndr). A questo punto gli unici incompetenti di scuola siete voi insegnanti, che li perdete e non tornate a cercarli. Voi dite d'aver bocciato i cretini e gli svogliati. Allora sostenete che Dio fa nascere i cretini e gli svogliati nelle case dei poveri. È più facile che i dispettosi siate voi".
La scuola che non riesce a garantire gli apprendimenti a chi è in difficoltà, per non dire poi dei ragazzi effettivamente svantaggiati certificati che sono inseriti nelle classi.
Io, come mi sono trovato a dire con altri interventi di questo tipo, negli oltre trent'anni di lavoro non ho mai visto un caso di un bocciato, profittare, recuperare, migliorare nel ripetere l'anno. I ragazzi che non ce la fanno vanno dotati di strumenti diversi per farli stare almeno subito dietro chi è bravo per natura o per condizione sociale. Quelli che sono bravi lo sono indipendentemente dall'azione dell'insegnante, sono dotati e basta e magari sono ben seguiti dai genitori.
Troppo lungo il discorso ma si può concludere che passano gli anni e l'ingiustizia si perpetua.
Non può un paese democratico e civile, permettere che migliaia di ragazzi abbandonino le scuole o che non apprendano le basi del sapere, e che nessuno sappia trovare un rimedio.
È vero non si può essere tutti ingegneri, ma nemmeno si deve far giungere alle scuole superiori o alla vita, persone che non capiscono bene ciò che leggono o altre deficienze del genere.
Sempre Don Milani, disse "La scuola è come un ospedale che non sa curare i suoi malati".
Soluzioni? Fare come la Finlandia. Investire molto nella scuola per dare di più a tutti.
Nota statistica
Secondo i dati Ocse il 13% dei ragazzi di 15 anni è stato bocciato almeno una volta a scuola: il 7% alle elementari, il 6% alle medie. Sempre secondo l'Ocse le bocciature possono avere effetti negativi sia nei giovani che nelle spese sostenute dal governo: "Il ritardo di un anno a entrare nel mondo del lavoro, infatti, comporta un aggravio al sistema economico di una nazione". Ogni bocciatura costa in media tra 10.000 e 15.000 dollari all'anno allo Stato (in Italia si parla di circa 8.000 euro).
Guardando al di là della siepe Italia scopriamo che in Germania, Inghilterra, Austria e Portogallo non si boccia i primi anni del percorso scolastico; in Estonia, Lituania e Lettonia si danno compiti
supplementari nelle materie in cui si è carenti.
In Finlandia la differenza tra il livello di preparazione degli studenti meno bravi e quello dei più bravi è la più bassa al mondo (ndr, come mai? E' il paese che dedica il 7% del PIL all'istruzione e vanta il miglior sistema scolastico al mondo).
In Italia si spende l'1,1% del Pi nel 2011 (fonte La Repubblica)
promossi - bocciati 2102 in Italia alle superiori in media
Liceo classico 94.1% 5.9%
Liceo scientifico 92.3% 7.7%
Liceo linguistico 90.1% 9.9%
Liceo sc. Umane 88.1% 11.9%
Liceo artistico 85.4% 14.6%
Ist. tecnico tecnologico 80% 20%
Ist. tecnico economico 82.8% 17.2%
Ist- professionale 76.6% 23.4%