Piana alla Sughera per la sua concentrazione di tombe a cassetta e menhir, è senza dubbio uno dei siti più importanti dell’Elba preistorica. La piana sopra Seccheto offre un complesso unico di menhir aniconici, ossia senza decorazioni o immagini scolpite, che testimoniano le grandi civiltà che hanno dominato l'isola prima della nostra era ed evocano rituali religiosi ancora misteriosi. Molte domande rimangono sul significato di dare a questi menhir. Questi monoliti del primo neolitico possono essere monumenti funerari che rappresentano i Shardanes signori della guerra, I Popoli del Mare che per gli Egizi venivano dalle Isole dell'Occidente e sono rappresentati nei bassorilievi del tempio di Medinet-Abou in Egitto? Molto mistero gira ancora intorno a queste creazioni.
L’ipotesi più verosimile è, come scrive Silvestre Ferruzzi, che la cosiddetta Necropoli della Piana alla Sughera sia un complesso funerario sorto tra il II e il I millennio avanti Cristo. Oggetto di studi più o meno approfonditi a partire dagli anni Settanta, questa grande necropoli si trova all’isola d’Elba, nel vasto altopiano soprastante il paese di Seccheto.
Il sito rappresenta uno dei più suggestivi e antichi luoghi di culto elbani, espressione d’ancestrale spiritualità delle popolazioni che abitarono l’isola durante l’Età dei Metalli. Importantissima testimonianza del megalitismo elbano, è infatti riconducibile, per analogia con Corsica e Sardegna, all’Età del Rame o ai primi secoli dell’Età del Bronzo.