Nel centenario della nascita, inserita negli eventi del 26° Festival "Elba Isola Musicale d'Europa", in collaborazione con 'MardiLibri', si è tenuta presso la Biblioteca Foresiana di Portoferraio, la presentazione del volume 'Canone Ambiguo' del giovane italianista Luca Starita.
In realtà, il volumetto, che tratta della letteratura queer (eccentrica) italiana del '900, non contiene riflessioni dirette sull'opera pasoliniana, - assente per non essere incasellabile in nessuna categoria, ha motivato l'autore - ma resta comunque un imprescindibile punto di riferimento.
Partendo dalla propria tesi di laurea 'sul queer in Aldo Palazzeschi' Starita ha dipanato un'indagine sulla produzione novecentesca del genere (Moravia, Gadda, Arbasino, Comisso, Morante, Aleramo, Guglielminetti N., Ginzburg, ecc...) nella quale centrale é la riapporpriazione del corpo, della coscienza di sé e della propria sessualità.
Pasolini, come un faro sopra questo mare e parte del mare stesso, ha espresso ciò che voleva con diversi linguaggi (cinema poesia letteratura), a partire dai romanzi con la Vita dentro (Ragazzi di Vita, Una Vita Violenta). Periferia non solo urbana ma esistenziale, rivendicando in quei luoghi la possibilità di una corporeità non omologata, fonte e possibilità di espressione artistica.
Dal primo libro di poesie, appena ventenne, nel '42, recensito con favore da Contini alla tragica esperienza partigiana del fratello Guido ("Generosità coraggio innocenza"), dal periodo romano denso di incontri fondamentali (Morante, Penna) al nuovo legame col Friuli materno e al rapporto con le donne, Callas e Morante soprattutto, il racconto di Luca Starita ha consegnato alle persone presenti uno spaccato del clima letterario e sociale, persino normativo (si pensi alle denunce per oscenità e alle persecuzioni per diversi autori) della seconda metà del secolo scorso.
Un omaggio a PASOLINI che vedrà una SECONDA PARTE, come ha ricordato George Edelman, Direttore del Festival, martedì 6 settembre (ore 18e30 alla Villa Romana della Linguella), con un programma che prevede, per voci recitanti con accompagnamento musicale, " Mio fratello partí in un mattino muto...Pier Paolo e Guido" e il Coro del Friuli Venezia Giulia (M.ro Cristiano Dell'Oste) con Bach- cori e corali dalla "Passione secondo Matteo", la rara composizione di Luigi Nono per "i Turcs tal Friuli" di P.P.P. e due brani commissionati per l'occasione: "Così giunsi' di Giovanna Marini e di V. Guastalla" In un rantolo che da un angolo si fa canzone".
CR
Foto di Berta S.L.