Venerdì 23 settembre, alle ore 17.30, presso il Museo Archeologico del Distretto Minerario, incontro e concerto del maestro Stefano “Cocco” Cantini.
Il Museo Archeologico del Distretto Minerario conclude il ciclo di conferenze, svoltesi nell’ambito della mostra Il ferro e l’oro. Rotte mediterranee tra Etruria e Oriente e del progetto Elba Etrusca, ospitando Stefano “Cocco” Cantini, il musicista che ha riprodotto il suono degli antichi strumenti etruschi.
Che la musica fosse di fondamentale importanza nel mondo etrusco è confermato dalle fonti letterarie greche e latine, dall’iconografia e dai ritrovamenti archeologici. Le attività quotidiane degli Etruschi, infatti, erano spesso accompagnate da un sottofondo musicale, prodotto soprattutto con strumenti a fiato. Tra questi, il più diffuso era l’aerofono a doppia ancia, conosciuto in Grecia come aulos e tradotto erroneamente come “doppio flauto”. Realizzati soprattutto in legno, come riporta Plinio nella Naturalis Historia, soltanto rari esemplari sono sopravvissuti. Tra questi, gli elementi lignei di auloi recuperati in un relitto affondato poco dopo il 600 a.C. nella baia di Campese, all’isola del Giglio.
L’osservazione e lo studio di questi strumenti ha portato alla realizzazione di un progetto che ha impegnato Simona Rafanelli – direttrice del Museo Civico Archeologico di Vetulonia – e il jazzista Stefano Cantini, detto “Cocco”. Grazie alla ricerca filologica dell’etruscologa e alle competenze musicali del maestro, è stato possibile ricreare il suono dell’aulos dopo 2.600 anni.
Evento gratuito
Info e prenotazioni: tel. 0565.939227; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.