Il vangelo di questa domenica presenta Gesù al fiume Giordano, in fila con i peccatori per farsi battezzare da Giovanni Battista. Un atto che ritiene necessario perché si vada oltre la pur necessaria giustizia verso quella superiore e straordinaria che culmina nell'amore gratuito fino a quello per i nemici. E' questa giustizia sovrabbondante che è tipica dei figli di quel Dio che si è abbassato per condividere la condizione umana, nascendo bambino, facendosi amico e servo, perdonando dalla croce gli assassini materiali e i mandanti insieme agli indifferenti. La sua presenza è attuale, in forma nuova, universale e concreta, attraverso il suo Spirito che abita ogni essere umano e riempie l'universo.
L'uomo è nella possibilità di vivere questa vita nuova nella giustizia straordinaria portata da Cristo, sviluppando gradualmente la sua identità di figlio di Dio e, perciò, fratello di tutti, senza esclusione alcuna.
Proprio la fraternità universale è il progetto divino nella storia. E questo deve essere anche il sogno e l'impegno di chi non vuole rinunciare alla propria umanità.
Tre giorni fa pensavo a come questo sogno di fraternità si concretizza nelle piccole cose. Ecco l'esempio.
Nella chiesa parrocchiale si è svolta una rassegna musicale, intitolata “Te Deum laudamus”, con la partecipazione di sei cori elbani e della banda cittadina.
Ho pensato al loro essere uniti, tutti così diversi, per esprimere la bellezza della musica e condividere un sentimento di lode e di gioia. Ognuno diverso. Nessuno migliore o peggiore. Tutti si sono arricchiti dell'altro. Un'esperienza di contaminazione con un finale, strumentale e canoro, tutti insieme.
Non sempre è facile collaborare, le relazioni talvolta sono conflittuali... si sa, eppure, capita che la buona volontà porti a guardare oltre, a un obiettivo comune. Per i cristiani, poi, l'amore fraterno non può restare pia intenzione o esortazione.
Così, quell'iniziativa è stata un'occasione per pensare alla convivialità delle differenze, come Tonino Bello amava definire la pace. Per pensare che la pluralità (biodiversità...) è l'incanto dell'umanità, del mondo e dell'universo. Per sognare che il mondo e la chiesa siano questa convivialità delle differenze.
I sogni colorano la vita (Pino Puglisi) e ci stimolano a intraprendere sentieri coraggiosi nel quotidiano e, perché no?, nello straordinario. Che il nuovo anno sia un cammino ricco di umanità rinnovata.
(8 gennaio 2023 – Battesimo di Gesù)
PS - Siamo in cammino “quando ci lasciamo interrogare, quando non ci accontentiamo della tranquillità delle nostre abitudini, ma ci mettiamo in gioco nelle sfide di ogni giorno; quando smettiamo di conservarci in uno spazio neutrale e decidiamo di abitare gli spazi scomodi della vita, fatti di relazioni con gli altri, di sorprese, di imprevisti, di progetti da portare avanti, di sogni da realizzare, di paure da affrontare, di sofferenze che scavano nella carne” (papa Francesco, 6 gennaio 2023)
Nunzio Marotti
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