Uscito da pochi giorni il libro dal titolo, Ritratti elbani / Elbaner porträts, di Dieter Allers, Persephone Edizioni.
In Ritratti elbani / Elbaner porträts l’Autore, Dieter Allers, ci presenta sei racconti in italiano e tedesco nei quali caratterizza ritratti di persone che hanno avuto con ‘Gli architetti di Monaco’, così è chiamata a Capoliveri la coppia formata da Dieter e dal suo compagno Heinz, un rapporto di vicinato e di amicizia.
Quel milieu di stranieri-residenti che ha costituito sin dai primi arrivi nel corso degli anni Cinquanta del Novecento e gli inizi degli anni Sessanta, un nuovo panorama sociale. Persone che vivevano negli spazi del paese in estate e spesso anche di inverno e che non potevi non notare: per come erano, per la loro stessa essenza comunicavano un messaggio di altre possibilità, altri modi con cui guardare il mondo. La loro presenza ha anticipato quello che poi sarà un nuovo concetto di vivere un territorio per la sua bellezza, gettando le basi per il boom del turismo a venire. Ecco, noi eravamo ‘preparati’ a quello che sarebbe arrivato, anche grazie a loro.
Siamo all’Elba agli inizi degli anni ‘60, siamo nel territorio di Capoliveri e Dieter, indirettamente, nei racconti ce ne sottolinea anche una porzione geografica, a mio parere tra le più belle: quel tratto di costa che dalla Madonna delle Grazie arriva fino alla spiaggia dello Zuccale e alle sue alture. In questa parte di terra che si affaccia su uno dei golfi più belli dell’isola, il Golfo Stella, si insediarono dopo la Guerra, comprando terreni e costruendo ville bellissime, una serie di personaggi che in parte costituiscono i protagonisti di queste nostre storie. Sono i primi nuovi ‘colonizzatori’, portatori di un’altra visione, anche colta e sofisticata. Io, in quel periodo avrò avuto dieci anni, mi ricordo di queste persone, soprattutto le donne, che comunque incarnavano, per me bambina, modelli di emancipazione e libertà del femminile, mentre in famiglia e nel contesto della mentalità paesana ne eravamo ben lontani.
Il primo racconto è dedicato al paese ai suoi vecchi seduti sul muro, ad una atmosfera di sud assolato ma anche ad Anna una figura di donna coraggiosa e ribelle.
E poi ancora, Dieter ci parla della loro amica Lia, figlia di un capoliverese socialista che dovette espatriare a New York per non cadere di nuovo sotto la persecuzione fascista. Studentessa in filosofia alla Columbia University, ritornata qui a Capoliveri con la famiglia poco prima che finisse l’università.
Quindi abbiamo La Baronessa, una vera nobile, villa in quella magica lingua di terra di cui abbiamo parlato poco sopra; ecco una citazione tratta dal racconto con cui l’Autore chiarisce gli aspetti di questa prima lottizzazione:
“Il console tedesco Behrend, che in precedenza aveva acquistato l‘intera costa a buon mercato utilizzando le sue «vecchie connessioni» legate all‘occupazione tedesca durante la guerra. Aveva poi diviso la terra e venduto gli appezzamenti ad amici e conoscenti di Monaco: il regista Bernhard Wicki, il violoncellista Hoelscher e un medico famoso. Un po‘ alla volta, abbiamo conosciuto tutti questi vicini di Gitta”.
La Baronessa di professione è scrittrice, è grazie a lei, in qualche modo a conoscenza dei responsabili del furto del quadro di Santa Caterina di Alessandria dall’eremo a Rio Elba dedicato alla Santa, e, anche, grazie alla forte volontà di Hans Georg, se, dopo anni, il quadro fu ritrovato e posizionato nel Duomo del paese.
Sperando di avere incuriosito i lettori, su questa linea si susseguono gli altri ritratti che si sveleranno leggendo il libro. Al centro dell’Opera vengono presentate alcune foto di Gabriello Salvi, detto Jimmy, immagini tratte da una raccolta molto più ampia e che abbiamo potuto pubblicare grazie ai figli, Fenio e Milo.
Le immagini scattate in diversi periodi ci illuminano su personaggi e atmosfere del nostro amato paese, Capoliveri.
Riportiamo dalla IV di Copertina:
Alcuni di questi ritratti erano già presenti nel precedente libro dell’Autore dal titolo “Incontri elbani”, pubblicato nel 2004 da Gianni Iuculano Editore.
Così, dopo quasi venti anni, alcuni di questi personaggi vengono ulteriormente caratterizzati da Dieter Allers in veri e propri racconti a loro dedicati. Le fotografie di Gabriello Salvi rivelano il passato di Capoliveri che orgogliosamente rimane ‘Caput Liberum’.
Dieter Allers vive e lavora insieme al suo partner, Heinz, tra Monaco di Baviera e l’isola d’Elba. Entrambi architetti, oltre alla progettazione di case condividono la passione per i viaggi e amano descrivere le persone a loro care.
All’Elba è nato, anche, l’amore per il giardinaggio e l’orticoltura, vi si dedicano nel loro appezzamento di terra sopra la baia dello Zuccale a Capoliveri.