Nel centro storico di Portoferraio esistono luoghi che per lo scrivente sono legati per sempre a ricordi molto cari e personali della gioventù.
Uno di questi è “il piazzale“ così chiamavamo da ragazzi il luogo dove si giocava a pallone e, sotto di esso, la “Grotta Azzura”, la sala da ballo. Non sapevamo, o almeno il sottoscritto non sapeva, della memoria storica che racchiudono.
Il “piazzale” è infatti stato costruito antistante la facciata dell’ex convento di S. Francesco (Foto di copertina) come terrazzamento in granito a copertura dell’edificio chiamato “Forni e magazzini di San Francesco” all’interno del quale si trovano i locali da ballo della “Grotta azzurra”.
La funzione di terrazzamento di copertura è stata costruita ad arte pensando allo scolo delle acque piovane: lo confermano i lastricati di granito che degradano in modo declive verso il centro del piazzale contornati da pozzetti per deflusso di acque convergenti al centro.
Scrive Amelio Fara :”... Il primo progetto di un magazzino di viveri sotto il terrazzamento antistante la facciata di San Francesco viene elaborato nel 1809 dal capitano Leonardo Garin. Il magazzino, costruito da una struttura di due piani, a volte su pilastri, con copertura alla prova della bomba, è pensato collegato ai sotterranei del convento di San Francesco, dove sono installati i forni per la produzione del pane. I lavori iniziano nel 1811 e, in fase di esecuzione, viene elaborato un secondo progetto che apporta lievi modifiche al primo. La guardia del genio Daret, al termine dei lavori nel 1813, esegue il rilievo. Sopra la copertura vi è un piazzale lastricato a granito, antistante la chiesa e il convento di San Francesco. Il magazzino dei viveri, attualmente usato come sala da ballo, è un innesto architettonico calibratissimo, che non altera l’ambiente esterno di San Francesco e, al contempo, crea una spazialità architettonica flessibile...“
(Cfr pg 44 di “Portoferraio. Architettura urbanistica 1548-1877”. Amelio Fara. Tipolito subalpina 1997. Torino)
L’innesto architettonico calibratissimo, a cui accenna Fara dicendo che non altera l’ambiente esterno è ben visibile in una foto scattata prima del bombardamento avvenuto durante la seconda guerra mondiale.
Nel 1877 forni e magazzini di S. Francesco sono stati descritti da Leoni dettagliatamente per quanto riguarda la funzione:
“Questo stabile venne costruito dal 1811 al 1814, e fu fatto appositamente per uso di magazzini e di forni militari. E’ situato avanti al lato Sud Ovest della caserma di S.Francesco, ma al di sotto di essa, risultando al pari del piano terreno caserma stessa il piazzale che lo ricopre a guisa di terrazza.
Il fabbricato ha pianta rettangolare, ed è costruito di un piano terreno a due altezze diverse e di un primo piano che però corrisponde solo alla parte più bassa del piano terreno. Questo piano ha due altezze diverse perché il fabbricato in parola è addossato ad una falda di terreno in pendenza nella quale s’interna: la parte più elevata dello stesso piano terreno si protrae ancora oltre il menzionato piazzale di copertura per un certo tratto al disotto della caserma di S. Francesco.
Lo stabile tutto, tanto al 1° che al 2° piano, è costituito dai muri perimetrali e da vari ordini di pilastri centrali sui quali s’impostano le volte a crociera che servono di copertura e di divisione fra i due piani.La terrazza di copertura è lastricato di granito ed ha attorno un muricciolo a guisa d’attico. L’esterno presenta una architettura semplice e robusta con la facciata e l’ingresso dalla parte di S-Ovest. Il piano terreno basso potrebbe considerarsi come un solo e vasto locale, ma è suddiviso in un corridoio centrale, formato da uno degli scompartimenti determinato dai pilastri su ricordati, ed in 7 ambienti, essendo chiuso con muro o tavolato lo spazio fra i pilastri e l’arco soprastante. In fondo al corridoio centrale vi è una scala per salire al pianterreno superiore ed al 1° piano. Nel tratto superiore del piano terreno vi sono N° 3 forni della capacità ciascuno di 400 razioni con legnaia, magazzino per le farine e stanza per il deposito del pane: l’impasto può farsi nell’ambiente stesso ove sono i forni. Il 1° piano è pure diviso in due vasti locali ad uso magazzino per mezzo di muri costrutti fra i pilastri. Tutti i locali, ad eccezione di due scompartimenti del piano terreno basso e delle legnaie, sono bene areati, asciutti e corrispondenti allo scopo. Lo stabile tutto è in buone condizioni di stabilità e ben conservato: i forni però per essere adoperati abbisognerebbero di qualche riparazione“.
(Leoni, “Descrizione delle fortificazioni e fabbriche di Portoferraio” 1877. Manoscritto. Archivio privato)
Nel 1813 Eugenio Daret, guardia del genio militare francese e disegnatore, fissa in un rilievo altimetrico quanto descrive il Leoni.
Oggi, chiunque nel centro storico di Portoferraio salga o scenda la scalinata S. Francesco e Napoleone, può facilmente vedere la facciata dei forni e magazzini di S. Francesco.
Marcello Camici
Foto di copertina - Portoferraio. Il piazzale antistante la facciata dell’ex convento di S. Francesco, visto da forte Falcone.
Foto 2 - Portoferraio. Terrazzamento a copertura con scolo delle acque piovane antistante la facciata dell’ex convento di S. Francesco.
Foto 3 - Portoferraio. Caserma De Laugier prima del bombardamento avvenuto nella seconda guerra mondiale e terrazzamento antistante.
Foto 4 - Portoferraio. Rilievo dei forni e magazzino dei viveri 1813. Daret, guardia del genio militare francese e disegnatore. Parte superiore sezione; parte inferiore prospetto. Istituto storico e di cultura dell’arma del genio di Roma, FM, 955.
La parte superiore del rilievo corrisponde alla sezione interna dove anteriormente è visibile primo e secondo piano con sopra il “muricciolo a guisa d’attico“ della terrazza di copertura e posteriormente i forni e magazzini si continuano con la caserma dove evidente è la sezione del cortile interno e cisterna per acqua.
La parte inferiore corrisponde al prospetto della facciata, quella che nel manoscritto il Leoni descrive con queste parole “…l’esterno presenta una architettura semplice e robusta con la facciata e l’ingresso dalla parte di S-Ovest“.
Foto 5 - Portoferraio. Facciata dei forni e magazzini di S. Francesco con scalinata di S. Francesco. Lato sud est.
Foto 6 - Portoferraio. Facciata dei forni e magazzini di S. Francesco con scalinata Napoleone. Lato sud est.