Curata dalle storiche dell'arte Valentina Anselmi (Direttrice Sistema Museale Arcipelago Toscano) e Giovanna Coltelli (Direttrice Galleria Nazionale Arte Moderna e Contemporanea - Roma/Sez. Contemporanea), la mostra 'Incursioni Parallele' resterà visitabile presso la Pinacoteca foresiana, prossima al centenario dall'apertura, fino al 5 novembre.
Si tratta del terzo allestimento in tre anni, dopo quelli con gli Uffizi (bicentenario Napoleone e Bezzuoli) ad avvalersi di opere provenienti da altre città, opere in questo caso di sette autori che hanno in qualche modo a che fare con l'Elba.
Oltre alle opere va segnalata l'elbanità di entrambe le curatrici, sicuramente un di più di determinazione e motivazioni che ha reso possibile la realizzazione di un'esposizione pensata più di un anno fa. (I solidi rapporti della Dott.ssa Coltelli con la sua Marciana lasciano sperare di essere agli inizi di un fecondo gemellaggio, ndr).
L'attenzione al territorio elbano non si esaurisce con la Mostra, continuando appunto con il coinvolgimento delle scuole, la realizzazione di audioguide e di cataloghi cartacei (già ora scansionando codici al piede dell'opera la si può contestualizzare).
Più offerta artistica all'Elba, quindi, e insieme maggior conoscenza del patrimonio esistente: non a caso l'arrivo delle opere romane ha coinciso con il recupero, dai magazzini comunali, di alcune opere importanti (es. Le Saline del Mazzei) invisibili da tempo.
Sottolineato e ringraziato nell'inaugurazione - presenti Sindaco Angelo Zini, Ass.ra Cultura Nadia Mazzei - il consigliere ed ex direttore della Foresiana, Giuseppe Battaglini, oltre alle curatrici, il lavoro delle tante persone che hanno reso possibile realizzare questa mostra, frutto di un lavoro burocratico e materiale assai complesso.
IL PROBLEMA DEGLI SPAZI ESPOSITIVI, VERSO L'UTILIZZO DELLA 'SALA S. SALVATORE'
La grande sala posta sulla sinistra all'ingresso della De Laugier, e che conserva il nome di quello che fu, appunto, il Convento francescano (frati minori zoccolanti) cinquecentesco costruito insieme a Cosmopoli e chiuso nel 1802 diventando poi caserma), potrebbe essere destinata a 'quadreria' o comunque quale spazio per esporre buona parte delle opere d'arte da tempi stivate e invisibili nei magazzini comunali della Pinacoteca.
CR
Foto di Berta Salvador Lozano