Il Poggio di San Prospero è un’altura di 400 metri che si eleva sulle pendici del soprastante Monte Perone e discende verso levante, seguendo in parte il tracciato della Grande Traversata Elbana.
Esattamente sulla sua sommità si trovano, a fior di terra, le fondamenta di un piccolo edificio con sviluppo esterno di 5,40 x 8,60 metri e spessore murario di 60 centimetri, munito di una porta d’ingresso – larga 90 centimetri – rivolta a ponente; la struttura risulta priva dell’abside.
Questi ruderi, scoperti nel febbraio 2011 da chi scrive, appartengono quasi certamente ad un’eponima chiesetta intitolata a San Prospero di Augustoritum (l’odierna Limoges). Nella stessa occasione furono osservati, poco a ponente dei ruderi, vicino ad un vecchio caprile, due piccoli frammenti di vasellame da mensa in «maiolica arcaica» prodotto a Pisa nel Duecento e Trecento, che testimonierebbero, comunque, una frequentazione del sito in età medievale (vedi «Pedemonte e Montemarsale» di Silvestre Ferruzzi, 2013).
Il toponimo «San Prospero» è già attestato nel Cinquecento da un piccolo volume conservato nell’Archivio storico di Marciana, in cui vengono elencati i terreni appartenenti ad abitanti del paese di Sant’Ilario: «Beni di Biagino di Quilicho: […] la sua parte dela confine a S.to Prospero. […] Beni di Lunardo di Giovan Maria: […] li dui terzi della confine a S.to Prospero». Infine è interessante notare la stessa origine gallica dei due santi Ilario (nato a Pictavium, l’odierna Poitiers) e Prospero venerati in questa soleggiata parte dell’isola.
Silvestre Ferruzzi